

sono estremamente numerose e sviluppatissime le rimanenze
moreniche
nel bacino principale, lungo la valle risalendo da Oulx al capoluogo,
nei valloni di Rochemolles, di Merdovine, della Rhò e del Melezet o
Valle Stretta fino al piede del M. Tabor; numerose le rocce arroton
date con molti laghi di erosione glaciale. A tanto sviluppo
morenico
deve la valle di Bardonecchia la sua ricchezza di coltivi, prati, pascoli
e boschi.
Il
tratto di valle da Oulx a Susa presenta larghissimi e quasi con
tinui rivestimenti
morenici
, anche a grande elevazione sul
thaliveg
val-
livo, e contingente di ghiacci doveva ricevere dal vallone della Clarea
e più ancora da quello della Cenischia. Nel più ampio tratto di valle
da Susa alla stretta di Avigliana i versanti presentano larghissimi am
manti di
morena
sulle terrazze di erosione glaciale, queste più spiccate e
caratteristiche a Sud che a Nord, a 500, 600 metri sopra il fondo della
valle principale, e non indifferenti correnti di ghiaccio scendevano al
tronco principale, specialmente sul versante Sud dallo spartiacque con vai
Chisone, nei valloni Scaglione, Geraudo e del Gravio. A 300, 400 e
più metri sulla valle stanno numerose borgate in mezzo a coltivi sulle
piattaforme ricoperte di
morenico.
Da sinistra il contingente di ghiacci
era minore, giacché meno cospicui si formavano gli ammassi nevosi
destinati a condensarsi in ghiacciai per la esposizione perfetta a Sud.
Lo sperone della Sagra di S. Michele allineato a Nord Ovest a con
tinuazione di quello a sinistra di Chiavile, e la diga rocciosa parallela,
più a valle, di Avigliana e Torre del Colle formavano uno stretto sbocco
alla valle ed un impedimento al libero procedere della fiumana glaciale.
11 ghiacciaio subì un movimento di rigurgito, si elevò di ben 600 metri
sul fianco montuoso a sinistra fino a Camparnaldo e di altrettanto a
destra al colle della Croce Nera a Sud della Sagra. Alle rocce levigate
che tutto lungo la valle a monte a Borgone, San Giorio, Villar Foc-
chiardo e Susa si mostrano a segni del passaggio del ghiacciaio, qui
fanno seguito altre rocce levigate a grande elevazione sul fianco special
mente della Sagra di S. Michele, il cui cacume emergere doveva come
isolotto di rupe dalla gelida massa, procedente lenta, inesorabile, irresi
stibile. Fra il primo ed il secondo ostacolo roccioso a sinistra si incurva
il versante montuoso di Rocca della Sella, ma a destra, probabilmente
per un sinclinale molto stretto, si apre verso Sud Sud Est un solco og
gidì occupato dai laghi e dalle torbiere di Avigliana e Trana. Il ghiac
ciaio scavalcata la briglia che unisce la Sagra di S. Michele alla Cia-
bergia, e girato lo spuntone da Nord, si rovescia e penetra in questo
solco, lo ricolma, si amplia, si estende ad Ovest Sud Ovest fino nei pressi
di Giaveno, a Sud fino oltre l ’attuale corso del Sangone al promontorio
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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