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cora a Sud oltre l’attuale Sansone nel vallone della Maddalena e nel

piccolo vallone di San Giovanni. È probabile che questa formazione ri­

coprisse uno stretto e basso cordone micaceo schistoso al Colombe, giacché

noi troviamo in un taglio tra il Colombe e San Bernardino comparire

sotto il

morenico

un conglomerato ciottoloso, come pure in varii punti

lungo la falda

morenica

ad Ovest del Lago Piccolo; e nel Rio Freddo ad

Ovest del Lago Grande, ove fu demolito ed abraso il rivestimento

more­

nico

, compare al disotto il conglomerato

diluviale

ciottoloso di rocce della

valle del Sangone. Conviene però osservare che gli elementi di questa

formazione diluviale

sono più piccoli che non quelli della massa ben

visibile oltre Giaveno, e più dilavati; epperò noi siamo d’avviso che il

diluvium antico

abbia bensì scavalcato il cordone roccioso citato e siasi

espanso verso il Colombé e verso i due laghi, ma che posteriormente sia

stato demolito, e coi suoi materiali in parte abbia servito alla creazione

di un

diluvium recente

di fattura del Sangone e dell’Ollasio.

Un corrispondente

diluvium

deve essersi formato in valle della Dora

che in seguito venne più potentemente e quasi in totalità demolito prov­

vedendo i materiali per l’imponente

diluvium recente

di cui ci occu­

peremo in seguito. Lembi residui troviamo nello shocco del vallone del

Messa sopra Almese dalla chiesa di questo borgo a ben avanti nella

gola che percorre il torrente scendendo da Rubiana; ne troviamo molto

elevati sopra a Morsino, alla Mosa nel valloncino Gran Comba sotto al

Musineto; infine molti lembi allineati sulle falde del Musineto tutto

all’ingiro per Sant’Abaco fin sopra al Truc di Brione ad un livello

sempre superiore a quello raggiunto dal

morenico.

Nei valloni del Messa, di Gran Comba è formato quasi esclusivamente

di rocce magnesiache, ma vi si trovano anche rocce dell’alta valle di

Susa, essendo magnesiache quelle dei monti sovraincombenti da Est a

Nord; il tutto fortemente cementato, con un materiale argilloso compatto,

rosso cupo o rosso mattone, a frattura concoide, quasi una specie di

litomarga, prodotto evidente di degradazione delle rocce feldispatico-

magnesiache locali. Altrove abbondano ciottoli di diorite, quarzite di

evidente provenienza dall’alta valle della Dora Riparia. Questi lembi

furono da noi altra volta e dal Gastaldi confusi erroneamente col

morenico;

ma le numerose osservazioni fatte in quei luoghi da ben

12 anni di studio ci hanno condotto alla convinzione materiale che

tali lembi sono ben distinti dal

morenico,

dal

diluvium recente

, cioè

dal cono di deiezione della Dora e rappresentino una formazione

dilu­

viale

generale della valle, parziale di alcuni valloni, ben altrimenti an­

tica, cioè il

diluvium antico

quasi completamente demolito in seguito.

L ’elevazione di questo

diluvium antico

è una prova di avvenuto succes­

DEL TERRITORIO DELIA PROVINCIA DI TORINO

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