

DELLA PROVINCIA DI TORINO
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uso di acqua potabile; vorremmo che questa osservazione non cadesse
a vuoto.
Le acque della Stura come quelle del
colatore
Banna sono ampia
mente utilizzate non solo per irrigazione di terre, ma anche per nume
rosi opifizi della bassa valle di Stura sino alla linea del Po. A sinistra
si dipartono molte diramazioni dirette a Grosso, Noie, Ciriè, San Mau
rizio, Caselle, Settimo, Abbadia di Stura oltre a quella più elevata che
porta l’acqua agli acquartieramenti militari del campo di San Maurizio
e Lombardore ; ciò prova come volendo si potrebbe a mezzo della Stura
irrigare i terreni delle Vaude, almeno per la parte loro meridionale. A
destra abbiamo le bealere di Druent, di Robassomero, di Fiano, della
Mandria che si portano a Sud .sulla superfice del cono di deiezione su
perando in costa la terrazza di erosione; servono specialmente queste
condotte per irrigazione e per molini.
Dalla descrizione già data del cono
diluviale
della Stura di Lanzo
noi già sappiamo che dal ciglione delle due terrazze principali la su
perficie degrada a Nord ed a Sud, che questa è percorsa da solchi di
torrenti irradianti, i quali quasi tutti versano allo esterno, nella Ce-
ronda da un lato, nella Fandaglia e nel Mallone dall’altro. Le acque
scorrono assai facilmente sulla superficie del
diluvium
argillificato e
reso quasi impermeabile, epperò la Ceronda si alimenta in precipuo
modo da questi scoli e dai rii del residuo cono di destra. Ora il voler
raccogliere questi scoli in serbatoi nella Ii‘ Mandria per aumentare la
portata del canale della Ceronda è progetto privo di base seria, giacché
gli scoli condotti nei serbatoi sono detratti all’attuale alimentazione
della Ceronda stessa. Per ciò poi che riguarda l’idrologia sotterranea
nella massa del
diluvium
dobbiamo far osservare come l’argillificazione
cui furono soggetti i materiali fino ad una certa profondità dalla su
perficie, e l’alterazione speciale che in massima si verifica nel seno del
diluvium
ad elementi feldispatico-magnesiaci, impediscono la penetra
zione delle acque dallo esterno; epperò questo
diluvium
è in genere assai
povero di acque scorrenti nell’interno e sgorganti all’esterno in sorgive,
tranne che per scoli di superficie. Cionullameno qualche letto di acqua
esiste per alternanza di materiali ciottolosi e lenti argillose e così possono
venire scarsamente alimentati i pozzi. In genere però questi devono
essere portati a grande profondità, donde la penuria di acque per usi
domestici e per abbeveraggio del bestiame durante l’inverno e l ’estate,
resa anche più penosa dall’aridità dei rigagnoli che solcano superficial
mente il
diluvium.
Necessità quindi di condotta di acqua dalla Stura
se si vuole nello avvenire migliorare le condizioni di coltivazione, d’a
bitabilità ed igieniche di quei paesi. Si spiega ancora da ciò il relativo