

DELLA PROVINCIA DI TORINO
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raccogliersi in canali naturali od artificiali ; donde ne viene che in
questa ferace zona pinerolese verso il Po si verifica una sottozona a
monte troppo ricca di acque come a None, Airasca, Piscina, Cercenasco,
Vigone, Scalenglie ; ivi però i boschi attecchiscono molto bene, special
mente ontani, pioppi, e le aree boschive sono per lo appunto estese;
come anche molto estese sono lungo i corsi delle acque per l’abbondanza
di umidità in terreno ghiaioso che trovano le radici degli alberi. Di
mano in mano che dal Po ci avviciniamo alla falda alpina il quanti
tativo superficiale di
loehn
si fa minore, ed anche meno levigato, cioè
vi si presenta troppo commisto con materiali grossolani ; oltre che le
acque sotterranee si fanno più profonde ; epperò nel suo assieme il ter
reno riesce meno umido. Se più in basso oltre alle svariate produzioni in
cereali si avevano abbondanti colture a prati, nella zona più elevata i
prati riescono meno bene, e l’asciuttezza delle terre le rende più acconcie
alla coltivazione dei cereali ; a compenso però troviamo che là ove il
loehm
riesce sottile di troppo, e quindi la terra è piuttosto ciottolosa, comincia
a prender piede efficacemente la vigna di pianura, che male si adatterebbe
più in basso alla soverchia umidità; così i vigneti appaiono nella pianura
che immediatamente succede alla falda alpina a monte di Cavour, di
Yolvera, di Buriasco, di Garzigliana. Più vicino ancora alla falda alpina
nelle regioni depresse tra cono di deiezione e falda montana si hanno ri
stagni d’acqua tenutivi fermi dai depositi di melme assodate portatevi dai
piccoli torrentelli della falda alpina; tali depressioni si verificano tra il
cono di deiezione del Chisone e lo sbocco delle vallette di Frossasco e
Cumiana, cosicché lungo la falda alpina abbiamo tra Pinerolo, Taver-
nette e Piossasco delle regioni alquanto sterili per troppa umidità e suolo
eminentemente argilloso, ed aggiungeremo di difficile bonificazione per
le difficoltà di scolo; una di queste aree la troviamo nei pressi di Mar-
saglia nell’angolo di incontro del Noce, del Bio Torto e del Chi sola.
Sui confini del circondario verso il Sangone il terreno tra Piossasco e Yol
vera si fa asciutto, ciottoloso, con miscela di argilla rossiccia poco atta
a colture; questo terreno rappresenta il prodotto di antiche alluvioni
del Sangone insieme con il prodotto di sfacelo delle prime propaggini
serpentinose alpine di Pietra Borea sopra Piossasco. Questi tratti di
pianura, alcuni ancora a
gerbido,
incolti potrebbero però mediante op
portuni emendamenti essere suscettibili di dare discreti prodotti.
Nelle minori valli che direttamente sboccano al piano abbiamo cumuli
diluviali antichi
che rivestono rocce specialmente gneissiche e micaceo-
schistose, tagliati in alvei assai profondi dai torrenti locali. Le piatta
forme
diluviali
ed i bassi versanti rocciosi di
diluvium
ricoperti sono
suscettibili di buoni prodotti in cereali e stanno su di essi vigneti che
B
aretti
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Geologia della prov. di Torino.
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