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DELLA PROVINCIA DI TORINO

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eufotidi e dioriti. Rimontando ancora la valle al Sud questa si amplia e

si ramifica quasi a ventaglio, favorendosi così la penetrazione dei raggi

solari a fecondare i pendii a calcescliisto molto sfacelato, quindi ridotto

ad una potente cotenna terrosa, resa soffice e meno tenace dalla per­

manenza di rottami rocciosi. Così ai coltivi di Sauze fanno sèguito a

destra quelli di Champlas fino al colle Sestrières ; buoni coltivi abbiamo

ancora a sinistra e nel fondo valle fino a monte di Bousson. Per ra­

gioni altimetriche ai coltivi che si fanno sempre più radi succedono

praterie di versante montano, pascoli assai ricchi nei valloni di Argen­

tière, Thures ed altri minori ; ultimi vengono i pascoli alpini assai

produttivi. Non mancano boschi rigogliosi.

Il circondario di Torino comprende la parte di pianura provinciale

corrispondente al cono di deiezione della Dora Riparia, ed alla estrema

porzione del cono di deiezione del Chisone da Carignano a Moncalieri,

parte a valle di quello corrispondente al cono di deiezione dell’Orco ed

a quello della Dora Baltea, l’ altipiano del

diluvium

della Stura di

Lanzo coll’alveo in esso inciso; nella regione collinesca sulla sinistra

del Po, l’arco di alture

moreniche

allo sbocco della valle della Dora

Riparia, le alture rispondenti al

diluvium

del Mallone e della Yiaua;

nella regione alpina le vailette del Casternone, della Ceronda, del Tesso,

del Mallone e della Viana, e le tre valli di Lanzo. Sulla destra poi

del Po comprende la regione pianeggiante dalle colline torinesi scen­

denti al Po e le dette colline torinesi.

Le colline a destra del Po sono costituite di terreni

cenozoici

con al­

ternanze ripetute di marne, arenarie e conglomerati. Le aree marnose

dànno terra silicea-calcarea-argillosa assai buona quando sia commista

con frammenti rocciosi che ne diminuiranno la compattezza e la tenacità;

in esse prosperano le colture a cereali ed altre svariate, ed anche la

vite dando dei vini a seconda la varietà delle piante generalmente co­

loriti, di medio potere alcoolico e che richiedono una certa maturità

per riuscire pregiati, come la così detta

freisa;

conviene osservare però

che i vigneti prosperano maggiormente sul versante a dolce pendìo Sud

Sud Est della collina che non sull’opposto più ripido e meno favorevol­

mente esposto. Le aree ad arenarie, generalmente ad elementi serpentinosi

dànno terre meno propizie alla coltura dipendentemente dalla natura

mineralogica dei costituenti ; si migliorano le terre ove le arenarie di­

ventano poligeniche, cioè ad elementi di svariata natura mineralogica,

e la vigna può darvi buoni prodotti. 1 conglomerati, col loro sfacelo

dànno terre ricche troppo di ciottoli, talora di grandi dimensioni, ciò che

può riuscire un ostacolo a buone e proficue colture ; dove però i ciottoli

sono relativamente minuti e di varie roocie e contengono anche ciot