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templi torinesi di Iside e Diana in quell1
di Solutore e Silvestro. Ottone, Ottone III.
Enrico V imperatore, hederico Barbarossa
che per intercessione del vescovo Milon-
risparmia I orino. Sigismondo imperatore
che vi apre lo studio.
Ora questa fantasmagoria di invenzioni
colori, che doveva commuovere e forte
mente parlare all'anima dei Torinesi del
Seicento, è scomparsa, per dare luogo alla
elegante, compassata e fredda composizio
ne marmorea neoclassica del principio del-
l’Ottocento. Modesto Paroletti scrive che
quelle pitture, dovute al fiammingo Gio
vanni Miele (Mecl) erano guaste e che il
salone fu restaurato dopo il ritorno dei Sa
bandi nel 1814, sotto la direzione dell’ar
chitetto Lombardi; mentre il mediocre al
torilievo equestre di re Vittorio Emanuele I
che rientra n^i suoi Stati, si deve allo scul
tore Spalla. L'attuale sala dei marmi illu
minata da tre porte che danno sul balcone
verso la piazza, ha un soffitto a cassettoni
ed è tutta incrostata di marmi : verde di
Susa, bardiglio, bianco, alabastro di Bu
sca ; composizione austera in stile impero,
con trofei, ghirlande, corone turrite e teste
di toro. In faccia all'altorilievo del re. è in
cisa un'iscrizione relativa all'erezione della
Gran Madre di Dio Conservatrice della
pace (1814).
A destra di questa sala si apre quella
detta delle Congregazioni, con un bel sof
fitto dorato, nel cui mezzo è dipinto il trion
fo della Fede o del SS. Sacramento portato
in calice da una velata figura femminile.
Ma ciò che più interessa in questa sala è
l'alta fascia o fregio dipinto che corre sulle
pareti sotto il soffitto. Peccato che le pittu
re siano alquanto annerite e parzialmente
poco visibili ; ma le composizioni seicente
sche a figure animate, contorte o leziose,
proprie dell’epoca, mostrano un elevato
intuito decorativo, adatto a quella sontuo
sità elegante prediletta dal raffinato gusto
dei nostri padri del secolo XVII. Il Tesauro
nel suo Inscriptiones le descrive : le iscri
zioni sono tratte dai Proverbi e dai lesti
biblici ; ogni parete porta due scene bibli
che relative ai buoni e cattivi consigli ; agli
angoli sono dipinti puttini in chiaroscuro;
tra le scene, figure entro medaglioni soste
nuti da atlanti caudati; il tutto trattato con
assai disinvolta bravura. I ulto ciò è anche
opera del Meel? Le figure intermedie, se
condo il 1esauro, dovevano rappresentar:*
la Prudenza, la V erità e Rettitudine, la Se-
cretezza e la Concordia. Cominciando dal
la parete attigua alla sala dei marmi, ecco
come si svolgono le scene bibliche.
I n re in trono ; al di sopra si legge :
Farla est manus domini ut darei eis cor
unum. Al di sotto: Concordi consilio. la
bentem restituii rempublicam Ezechiele. A
sinistra : Una regina curvata sul corpo di
un caduto, tra guerrieri ; sopra si legge :
\equissimum consilium super ipsum de
volvetur; al di sotto: .Voxii consilii author
noxam experitur Architophel.
Sulla parete opposta alle finestre, in con
tinuazione : L'n vecchione con guerrieri e
varii personaggi ; al di sopra : Qui sapiens
est audit consilia ; al disotto : aamano ca-
leludinem desperanti, fidele suorum con
silium saluti fuit. Poi un re in trono al qua
le un vecchio parla ; sopra
è
scritto : Simu
lator ore decipit e Adulantium consiliis de-
ceptus Achab, Martem lacessit et mortem.
Sulla parete opposta alla prima è dipin
to un re in trono tra guerrieri ed un perso
naggio che implora ; al di sopra : Corona
dignitatis senectus e sotto : Reiecto senum
prudenti consilio. Rempublicam Roboam.
seseque perdit.
Alla sinistra Salomone in trono tra i cor
tigiani colle scritte : Ibi salus ubi multa
consilia e Consiliorum tribuna!, reipubliccc
firmamentum exornat Salomo.
Sopra la parete delle porte balconi, poc->
visibili : Battaglia e assalto di città colle
iscrizioni : Propter peccata labiorum mina
t sotto : Iniquum Caiphae consilium. ftet