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IL PALAZZO MUNICIPAI E DI TORINO ED IL SUO ARCHITETTO

3Q2

scendenza; parecchi dei suoi membri oc­

cuparono alte cariche di corte; e la genea­

logia riportata dal Manno finisce al prin­

cipio dell’ottocento. Ronsecco fu infeuda­

to a Francescantonio Lanfranchi addì 27

giugno del 1724 (A. Manno,

Il Patriziato

subalpino,

voi. I, pag. 335) e nella Sez. 1

dell’Archivio di Stato si conservano molte

lettere particolari, dal 1716 al 1729, di un

Luigi Lanfranchi Segretario di Guerra.

Ritornando a Francesco, egli fu Gover­

natore del Palazzo e luogo di Mirafiori,

probabilmente da circa il 1631 e addì 17

gennaio 1638 fu nominato

ad Honores,

Aiutante di Camera di S. A . R. (Carlo E-

manuele II) (Arch. di Stato, Sez. riunite -

Controllo finanze, 1637, 1638, foglio 108).

Ebbe un dono di lire 200 d ’argento, in data

31 luglio 1641, dalla Duchessa di Savoia

Cristina di Francia, per il suo servizio come

custode di Mirafiori (Contr. Fin., 1641,

1642, fogl. 51). Addì 7 novembre 1643,

Francesco Lanfranchi fu nominato Aiutan­

te ordinario di Camera di S. A. R. con lo

stipendio, onori, privilegi, ecc., pur ser­

vendo ancora come governatore di Mirafio*

ri; la lettera porta la firma della Duchessa

Chretienne. (Contr. Fin. 1643, 1644, fo­

glio 56). Nell’agosto del 1644 ottenne dal­

la Duchessa un dono di L. 500 d’argento a

soldi 20 l una, per la sua buona servitù co­

me Aiutante di Camera di S. A. R. e Go­

vernatore di Mirafiori (Contr. Fin. 1643,

1644, F. 352). Nel giorno 2 giugno 1655

Carlo Emanuele II concede al Nostro, in

considerazione dei buoni servizi prestati in

diversi impieghi e massime nel Governo

del Palazzo e luogo di Mirafiori e nella ca­

rica di Aiutante di Camera, cioè in quello

per anni 24 ed in questo per circa anni 15,

la carica di Guardia Mobili, collo stipendio

di L. 1000 d’argento Tanno e due rationi

di cibarie al giorno, con tutti gli onori, pri­

vilegi, ecc. Previo il dovuto giuramento.

(Patente di Emanuele II, Contr. Fin. 1656,

F. 102). Importante è poi dò che si ricava

dalla Patente di nomina del figlio Carlo

Emanuele ad Aiutante di Camera, in data

21 maggio 1655. (Contr. Fin. 1669, 1670,

F. 95). Carlo Emanuele II ricorda che è

desiderabile ai Principi non meno che ai

loro benemeriti servitori, consolidare nei

figli le cariche dei Padri, anche se ancora

viventi, perchè ne ricevono esempio di ma­

gnanima gratitudine e gli altri, doppia ri­

conferma dei loro meriti.

<( Volendo testificare la memoria del lun-

« go, fedele servizio resoci dall’Aiutante

« della mia Camera Francesco Lanfranchi,

« Governatore del Palazzo e luogo nostro

« di Mirafiori, con ogni fedeltà, zelo e di-

« ligenza, non solo in dette cariche ma più

« volte ancora e particolarmente nelle feste

« che fecimo nelle nozze della

Ser.ma

Prin-

« cipessa di Baviera, mia sorella, dove ci ha

« servito da Ingegnere con eguale sua lode

« e soddisfazione; ma così avendo egli un

« figliuolo che nato nel suddetto mio Pa-

« lazzo e tenuto da noi e da M. R. mia

« Sig. Madre al sacro Fonte del Battesimo,

« porta il mio nome e si incammina sotto

« la paterna direzione a virtuosi esercizi del

» disegno e della architettura, abbiamo sti-

<( mato di darli segno della gratitudine che

« conserviamo della sua buona servitù,

« concedendo il medesimo ufficio di Aiu-

« tante ordinario della mia Camera al detto

« suo figliuolo Carlo Emanuele Lanfran-

« chi, con tutti gli onori, privilegi, prero-

h gative, stipendio, regalie, con ordine che

« potrà sin d’ora servire e subentrare a luo-

« go del padre quando sarà occupato in al­

ti tri negozi senza però altro emolumento

« che quello resta al Padre dovuto, de*

«

quali potrà solamente godere occorrendo

•« la morte di Francesco suo padre nel qual

« caso vogliamo che Carlo Emanuele sub-

« entri al luogo, piazza • quartiere di esso

« e ciò non ostante qualsiasi Patente che

«

da noi concessa o da concedersi a favore

« di altri in simile ufficio, con ciò che presti

« il dovuto giuramento ».