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Il servizio municipale elezioni ed il suo contributo

al plebiscito del 1934—XII

t II Popolo Italiano vuole avanzare sotto il segno

del Littorio, che significa unità, volontà, disciplina.

Questa volontà del Popolo Italiano avrà domenica

prossima un’altra occasione per manifestarsi ».

In tal senso S. E. il Capo del Governo concludeva

il 18 marzo il suo poderoso discorso aU’Assemblea

quinquennale del Regime.

Otto giorni dopo Sua Eccellenza il Segretario

del Partito Nazionale Fascista, ad operazioni elet­

torali ultimate, così si esprimeva: « Il Plebiscito del

25 marzo, anno X I I dell’Era Fascista, ha assunto il

tipico carattere di una grandiosa mobilitazione del

Popolo Italiano ».

La previsione come sempre infallibile, prima! La

constatazione inequivocabile del dovere compiuto,

poi!

Che il Popolo Italiano col Plebiscito del 25 marzo

dell’anno X II abbia voluto, se pure ancora occorreva,

dare al mondo la prova delle prove circa il suo

attaccamento al Duce del Fascismo e la sua consa­

pevolezza per quanto il Regime Fascista ha consa­

crato alla Storia nei primi dodici anni di vita, è

cosa di cui si può ormai anche non più parlare.

I

fatti sono universalmente riconosciuti, e di essi

ne ha dato atto la stampa di tutti i paesi.

Che gli elettori torinesi, in particolare, non siano

stati da meno di quelli delle altre regioni italiane,

è pure fatto che la giornata del 25 marzo X II

ha messo nella più chiara evidenza. Torino, piazza­

forte all’avanguardia del movimento Fascista, ha

gridato all’unisono il suo Si al Grande Capo della

Rivoluzione, con la coscienza sicura di dii vuol

seguirlo a qualunque costo nella via radiosa ch’Egli

ha segnata!

Può invece interessare in questa sede il modo

col quale si è potuto pervenire al risultato.

Le grandi mobilitazioni non raggiungono i mas­

simi risultati, se il principio eletto dell'idealità non

si aDea a quello dell’ordine e della predsiooe. In altre

parole non. sarebbe stata potabile l'affermazione

plebiscitaria del 35 marzo se una legge, naturalmente

di stile fascista, non avesse avviato alle uree il popolo

in forma disciplinata e corretta, e se le direttive

emanate dalle Autorità, determinando un ben com­

preso senso di collaborazione Ira i vari Uffici ed

zione, non avessero stabilito l’ordinato inquadra­

mento delle falangi per la giornata finale.

Esamineremo sotto tale aspetto il contributo dato

dalla nostra Città.

La revisione straordinaria doli* listo

elettorali

Il

Testo Unico della Legge Elettorale politica,

approvato con R. D. 2 settembre 1928, n. 1993, con­

tiene le norme per mantenere sempre a^piornate le

liste degli elettori. In base ad esso, dot, ....diviene

annualmente alla iscrizione dei nuovi aventi diritto

all’elettorato ed alla cancellazione di coloro che il

diritto hanno perduto.

La legge stessa, però, prevede, alla vigilia dello

svolgimento delle elezioni politiche e dopo l’esecu­

zione del Censimento Generale della popolazione,

una revisione straordinaria delle liste, allo scopo di

permettere al momento opportuno che tutti gli

elettori possano valersi del loro diritto. La revisione

in questione venne ordinata con R. D. 29 ottobre

1932, n. 1370, e si svolse contemporaneamente alla

revisione ordinaria del 1933.

Essa fu iniziata con un confronto fra il Registro

di popolazione e la lista elettorale permanente, de­

ducendo ad un tempo due elenchi: uno di 57.322 d t-

tadini italiani, maschi, aventi i requisiti generid di

età e di residenza per essere elettori, ma che non figu­

ravano iscritti nelle liste elettorali, ed un altro di 7200

elettori non più iscritti nd Registro di popolazione.

La revisione poi si estese ai 154480 eiettori già

iscritti nella lista dd 1932.

Per ogni persona vennero fatti gli accertamenti

dd casellario giudiziale — allo scopo $ emninare i

condannati contemplati dall’art. 107 — e le verifiche

relative aH’eventnale pagamento di una quota d’im­

poste dirette, non inferiore a lire ^00 annue.

Contemporaneamente furato richiesti gli elenchi

di coloro che percepivano stipendi o salari a carico

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