

collocazione dei volumi negli scaffali, alla
loro ritassellatura secondo la nuova posizio
ne assunta e alla formazione di un reperto
rio che registrasse a fianco delle vecchie se
gnature ancora registrate dalle schede corri
spondenti ai singoli volumi, quelle nuove
che i volumi stessi man mano assumevano
e ciò per evitare la gravosa e lunghissima
operazione della correzione delle singole
schede e prestare un rapido strumento per
la ricerca dei volumi quando la Biblioteca
si fosse aperta al pubblico.
Collocato all’ultimo piano dei nuovi ma
gazzini librari tutto il fondo librario di
scarsa consultazione e tutti i doppi, si ordi
nò nella zona di scaffalatura corrispondente
al piano in comunicazione con la sala dei
cataloghi e di distribuzione, tutto il mate
riale più vivo, concentrando anche in distin
ta zona di scaffali tutte le pubblicazioni in
materia d’arte in vicinanza dello sportello
di comunicazione con la sala per i disegna
tori e gli studiosi d’arte, mentre nelle due
zone sottostanti erano già state in un primo
tempo ordinate le collezioni dei periodici,
delle pubblicazioni ufficiali e degli atti ac
cademici e nella zona a pian terreno i fondi
di provenienza privata come le librerie, le
collezioni sul Risorgimento nazionale e sul
Fascismo; nelle salette speciali, la Sezione
Piemonte, la Sezione Teatro, la Sezione
Giobertiana, la Sezione Manoscritti e opere
rare, e le opere di consultazione nella sala
di studio riservata. Le operazioni di tra
sporto furono compiute esattamente a due
mesi di distanza dal loro inizio e cioè il 13
giugno giorno in cui le operazioni stesse si
chiudevano col trasporto alla nuova sede
degli schedari formanti il vecchio catalogo
e degli elementi che cominciavano a costi
tuire i nuovi cataloghi alfabetico, sistema
Staderini e a soggetto, di cui a cura del per
sonale specialmente femminile erano state
già allora redatte con ogni diligenza e scru
polosa osservanza delle recenti norme det
tate dal Ministero per la compilazione dei
cataloghi nelle pubbliche Biblioteche circa
30.000 schede.