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mente ove sorge ora una palazzina che era
anni (a della famiglia Salino e la salma fu
sepolta nel cimitero parrocchiale della chie
sa della Crocetta dai Fratelli della Miseri
cordia. Nel 1889 procedendosi alla esuma
zione e al trasporto delle ossa che ancora
esistevano in quel cimitero — dichiarato
chiuso alle sepolture fino dal 1862— si sco
prì la fossa contenente il cadavere del gene
rale. Nessuno mai si occupò di quella fossa
posta in un angolo, nessun segno vi fu in
nalzato. E le ossa del disgraziato generale,
trasportate nel nostro cimitero generale, fu
rono sepolte alla rinfusa con tutte le altre
nel grande ossario comune.
I tristi elenchi
La Confraternita possiede vecchi elenchi
di giustiziati. Poche sono le donne. La mag
gior parte era colpevole di grassazioni e ra-
t La jVcrgine Addolorala e San Giovanni Nepomuceno »
di Claudio Beaumont.
Generale gli disse : «Veda quanto popolo.
Non sarebbe bene ch’ella facesse una pre
dica?». Alla sorpresa del Generale, il sa
cerdote aggiunse : «Prenda il crocifìsso e
lo baci a vista di tutti e la predica è fatta !».
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pio suggerimento fu eseguito con slan
cio esuscitò un mormorio di approvante edi
ficazione. Arrivato in Piazza d’Armi, fra il
funebre rullo dei tamburi, l’antico mazzi
niano si inginocchiò davanti ai Fratelli del
la Misericordia chiedendo ancora una volta
le loro preghiere, quindi traversò a piedi
la vasta piazza. Le truppe gli presentarono
le armi : egli restituì il saluto con fierezza
di soldato e andò a collocarsi dinanzi al plo
tone d’esecuzione. Ricusò di sedere, non
volle lasciarsi bendare gli occhi e si dice ab
bia egli stesso comandato il fuoco con intre
pidezza. L’esecuzione ebbe luogo precisa-
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