

ghilterra e, un secolo dopo, la Francia. Le
maggiori potenze erano così discese in cam
po. La concorrenza determinò in breve una
ben intesa emulazione.
Fin dal Medio Evo l ’ Italia aveva una la
vorazione estesa. Da un accurato studio di
Onorato Casalis (« Filati e tessuti di lana al-
l’ Esposizione di Torino del 1884») si ap
prende che Milano e la Lombardia nel se
colo XII avevano 60.000 operai nell’arte
della lana, specialmente a Pavia, Como,
Monza, Cremona e più nella provincia di
Bergamo.
Nei primi secoli della Repubblica di V e
nezia era notevole il commercio dei panni
di cui s’ intraprese la fabbricazione colà nel
1559. Le tintorie veneziane avevano grande
rinomanza particolarmente per gli scarlatti.
Nel Trevigiano fiorivano le manifatture di
panni fini e volgari : altrettanto era nel V i
centino, dove sorgevano fabbriche a Vicen
za, Thiene, Valdagno e Schio.
Assai antica è l ’ industria della lana nel
Piemonte^ com’è documentato dal libro de
gli Statuti di Biella, scritto nel 1245 e con
tenente anche gli Statuti della corporazione
dei fabbricatori di tessuti di lana.
Quest’ arte era altresì fiorente, nei seco
li X IV e XV, in Toscana ove trovavansi
fabbriche a Siena, Volterra e Firenze. In
quest'ultima città aveva assunto nel trecen
to siffatta estensione che, su settantamila
abitanti, poco meno della metà ritraevano il
sostentamento solo dalla lavorazione della
lana. I lanifici fiorentini prosperarono fino
al 1427, decrebbero dal 1460, e decaddero
del tutto verso il 1537.
Scarseggiano i dati storici sull’ industria
medievale nel mezzogiorno d ’ Italia, dove,
nell’ Evo moderno, si affermò poi la Cam
pania quale centro di notevole importanza.
Quanto all’ introduzione in Italia dei si
stemi meccanici, essa comincia nel primo
quarto del secolo scorso. Verso il 1820 ap
parivano le prime macchine di filatura nei
lanifìci di Biella, Schio e Prato. A Croce
Mosso le prime macchine perfezionate pro
venienti dal Belgio furono impiantate gra
zie all’avveduta operosità di Pietro Sella.
Industrialmente l’arte della lana cardata
aveva nel 1884 in Italia superato tutte le
difficoltà della concorrenza estera. Segna-
mo codesta data perchè all’esposizione ge
nerale tenutasi in quell’anno a Torino un
imponente reparto
Tessuti lana
era assai
ammirato nella
Galleria delle Industrie Ma
nifatturiere
e diè luogo a interessanti e pre
cise constatazioni sull’attività toccata dai la
nieri italiani.
In quell’ epoca l ’ importazione delle stof
fe per uso di vestiario da uomo riducevasi
sensibilmente a piccole proporzioni ed era
ristretta ai panni finissimi. Il panno per le
forniture militari era ormai esclusivamente
fabbricato in Italia e agli appalti concorre
vano-le migliori nostre Ditte. Fabbricavansi
nella penisola i feltri, o tessuti per le car
tiere, i panni per le ma
tipografiche,
litografiche e per i cilindri delle filature di
cotone : ricordiamo anzi con piacere come
a questa speciale lavorazione si fosse soprat
tutto dedicata una Casa torinese.
Le fabbriche di lana scardassata erano as
sai aumentate dal decennio precedente e si
può dire che il numero dei telai era decu
plicato in confronto a quanti esistevano nel
1870.
Il Piemonte, la Lombardia, il Modenese,
la Sardegna davano lane ordinarie e mezza
ne. Nel Veneto esse erano di qualità miglio
re come pure alcune della Basilicata. In T o
scana e in Romagna si avevano delle qualità
quasi tutte adatte al pettinato. Le provincie
napoletane tenevano un posto importante
nella produzione di genere medio. La Sici
lia produceva poco in lana da materassi.
Il prodotto della lana in Italia essendo in
sufficiente al bisogni dell'industria nazio
nale, i fabbricanti ritiravano dall’estero i tipi
occorrenti, i quali, acquistati sui maggiori
mercati d Europa, come Londra e Anversa,
giungevano direttamente nei nostri porti per
passare ai lavatoi meccanici di Genova.
Questo per la situazione dell'industrìa in
tutto il Paese. Per ciò che riguarda in parti
colare la provincia di Torino, occorre rile
vare che l ’ industria laniera, ora splendida
mente fioritavi, ha tardato ad avviarvi il suo
cammino.
Un rimarchevole progresso si compieva
nel giro di un ventennio. Nel 1911 si con
tavano nella nostra provincia una decina di
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