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S t a b i l i m e n t o .

V e d u t a

g e n e r a l e

V. E. F U I BONA • CAR I GN ANO ( T OR I NO )

Questo vasto lanifìcio ha quarant anni di

vita. La sua fondazione risale infatti al

1889, ad un periodo, cioè, nel quale l ’ indu­

stria tessile italiana cominciava appena, sot­

to l'impulso di valorosi pionieri, a mettersi

per una via di progrediente sviluppo da cui

le venne la splendida floridezza attuale.

Tra questi pionieri sagaci, illuminati e

tenacissimi furono senza dubbio i fratelli

Valerio ed Eugenio Bona, già deputato que­

st'ultimo per la circoscrizione di Biella e

uno dei primi Cavalieri del Lavoro creati in

Italia, nonché un altro Cavaliere del Lavo­

ro : il comm. Lorenzo Delleani, che fu per

lungo tempo loro cooperatore attivissimo.

A Valerio ed Eugenio Bona si deve ap­

punto la fondazione del Lanificio di Cari-

gnano.

Gli inizi furono modesti. Non si trattava,

sul principio, che d’ un piccolo impianto il

quale impiegava al più un centinaio di per­

sone. E' di particolare significato ricordare

questa cauta modestia dei primi passi, giac­

ché ne risalta più viva l ’ importanza odier­

na, conseguita sotto l ’ infaticabile direzione

degli stessi fondatori, conoscitori profondi

della tecnica laniera.

Sarebbe lungo, qui, elencare le difficoltà

d’ambiente, talvolta anche gravi, che si do­

vettero superare per trasformare progressi­

vamente l’ impianto primitivo e portarlo via

via a quella capacità di produzione richiesta

dalle nuove esigenze. Basti dire che i pro­

dotti usciti da quest’opificio furono sempre

annoverati tra i migliori del genere fabbri­

cati nella nostra penisola.

Una tappa da registrare nel cammino

ascensionale della Ditta Bona è l’acquisto,

fatto nel 18% della Filatura di Lana Petti­

nata già De Albertis sita in Voltri (Genova).

Nel 1898 moriva il cav. Valerio Bona e

l’azienda proseguiva sotto la direzione del

comm. Eugenio Bona affiancato dal fido e

prezioso collaboratore comm. Lorenzo Del­

leani. Nel 1913 un altro lutto colpiva la Dit­

ta con la morte del comm. Eugenio Bona,

£ 336 {