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L a C « I o i i i m u n i c i p a l e V i t t o r i o E m a n u e l e e d E l e n a d i S a v o i a
Fanciullezza torinese al mare
Tornano alla città — rinfrancato il corpo
e lo spirito — i fanciulli delle nostre Colonie
estive e già, tra la gioia degli abbracci ma
terni, moki lasciano scorgere, sui visetti
abbronzati, una piccola nube nostalgica,
per le gaie ore trascorse all’aria libera. Tor
nano dalla montagna e dal colle, ma assai
più dalla riviera, che vede moltiplicarsi le
Colonie come una fioritura sempre più bella
e più fitta.
Torino, di questi fiori, ne ha fatti sboc
ciare parecchi, alcuni piccoli, altri grandi,
uno addirittura gigantesco in terra di Loa-
no. E* la Colonia
Vittorio Emanuele III ed
Elena di Savoia
che il nostro Municipio,
ha eretto nella fausta ricorrenza delle nozze
d’argento dei nostri Sovrani.
11 palazzo è il più maestoso che s'incon
tri nella riviera di ponente e può dar ricetto
a 600 fanciulli. Una vasta area di terreno
retrostante attende di veder comparire, un
giorno o l’altro, gli operai, che vi devono
costruire scuole, palestre, chiesetta, teatri
no, campi di gioco ecc., raccordando i nuo
vi ai già esistenti fabbricati, per fare della
Colonia la più perfetta opera del genere,
attiva in tutte le stagioni.
C’è la fioritura delle Colonie minori, nel
le quali conviene distinguere l’Ospizio Ma
rino Piemontese con 400 letti, pure in Loa-
no, altra opera cospicua, che è stata con
cepita negli ambulatori del nostro Ospedale
Maggiore, e vive per merito di un Ente
sempre sussidiato dal Comune.
Ad Albenga Vadino, in sede propria, e
ad Albenga Oddi in locali d'affitto, rizza le
i