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mo, ai giochi in nuire, ai tuffi arditi ed este­

tici, alle barcheggiate lontane, occorre che

gli omeri dei dirigenti siano disposti a so­

stenere una responsabilità di ben altro peso

e abbiano nello stesso tempo la capacità di

sostenerla.

E’ più comodo, indubbiamente portare

i fanciulli alla spiaggia e farli sdraiare al

sole per quel dato tempo e limitare il ba­

gno in un esiguo specchio d'acqua. Ma co­

sì, ben spesso, la vita inerte di Colonia di­

venta tediosa, mentre deve e può essere

profondamente educativa. Educativa tanto

da far amare da tutti il mare, da infondere

il desiderio di navigarlo, da incitare agli

sports che si svolgono in acqua, che sono i

più sani e i meno praticati dal nostro po­

polo.

Abbiamo fatto nelle nostre scuole la pro­

paganda aviatoria a mezzo di conferenze e

cinema, ma non si son ancora portati i fan­

ciulli alla pratica d'un volo, perchè le diffi­

coltà sono evidentemente grandi.

E perchè le colonie marine non fanno la

propaganda marinara, esse che hanno il li­

bero mare a disposizione, e per navigarlo

modestamente non occorre la perizia di un

pilota del cielo?

Presso la colonia «Regina Elena» in Noli

Ligure, che i padri di famiglia e il patronato

della scuola Rignon, dove insegno, hanno

col concorso della scuola, del Municipio, di

C e l o m i v i n c i t o r i d e l l e ( a r e d i l a o t o

altri enti, coraggiosamente edificato, ho

espenmentato per tre anni consecutivi, con­

fortato dall’appoggio dei superiori, un me­

todo nuovo : indurr? i fanciulli al nuoto, al­

lenarli in varie forme a questo sport, por­

tarli al tuffo in acque fonde, fare le evo­

luzioni in mare come se si fosse in palestra,

giocare a

palla al nuoto

o al

tiro della fune,

esercitarsi molto al remo, alzare, e ammai­

nare la vela, tenere la scotta e il timone,

fare a terra molta ginnastica agli attrezzi,

fare spesso rapide escursioni sui monti.

Riportavo ogni giorno in refettorio non

una squadra fiacca di ragazzi, ma di lupi

voraci, con la mente infiammata per quello

che avevano fatto o non erano riusciti a fa­

re. col proposito di riprendere il giorno do­

po, col bagno mattutino delle sei (bisogna

fare anche questo sacrificio) le prove e gli

esercizi. E ho avuto il conforto di consta­

tare su i miei scolari, gli effetti di questa

scuola del

cotu6£to come la chiamavano

quelli che l'han frequentata per tre anni.

Ragazzi che in principio strillavano al

momento di entrare in acqua, tanto che bi­

sognava talvolta indurli con la severità e il

castigo, sono oggi dei piccoli atleti, che re­

sistono al nuoto e al remo per ore, e sanno

da soli condurre un'imbarcazione, hanno il

senso della disciplina, sono altruisti, leg­

gono di cose marinare ed hanno la passio­

ne del mare.

Le gare della Colonia di Loano il 29

luglio e quelle della

Rignon

a Noli il 25

agosto, sono la dimostrazione conclusiva di

questo metodo in azione, dimostrazione mo­

desta come l’età dei partecipanti, ma pro­

mettente e significativa. Le gare della Ri­

gnon, per es., che sono già alla loro terza

edizione, hanno rivelato un piccolo feno­

meno e vari campioni.

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primo è il dodi­

cenne Angiolino Irtino, che dopo aver per­

corso i 50 metri della velocità in 65" e 2/5,

in resistenza ha stupito tutti : metri 3000,