

X X V I I I
O T T O B R E
Torino ha celebrato l’Annuale della Marcia
su Roma in pieno fervore di opere e con austeri
riti intesi alla glorificazione dei Caduti.
Sono passati diciannove anni dal giorno in
cui si concluse l ’impresa leggendaria delle Le
gioni di Mussolini guidate verso la luce di
Roma eterna.
Erede e continuatrice d ’una tradizione mil
lenaria, la gioventù in camicia nera richiamò
alla sua storica funzione il popolo italiano la
cui vittoria era stata misconosciuta e tradita
dalla coalizione anglo-franco-americana. Non
la guerra co’ suoi disagi e le sue privazioni, non
10 sforzo immane durato quasi quattro anni
avevano assopito lo spirito italiano creando in
alcuni strati queU'attimo di smarrimento che
senza la tempestiva reazione mussoliniana sa
rebbe stato fatale. No! Fu il tradimento degli
alleati, fu la mai assopita volontà strangola-
trice dell’Inghilterra che esasperò gli animi
fino a farli deviare, per un bisogno irrefrena
bile di reazione, dalla strada giusta.
Ma il sacrificio di sangue non poteva essere
cancellato dalla storia con il tradimento anglo-
franco-americano. Il destino dei popoli è più
forte della volontà sabotatrice degli uomini.
E per l’Italia il destino si manifestò attraverso
11 genio di un uomo: Benito Mussolini. Il
Fascismo sorse come una fiaccola accesa dalla
volontà di Dio per guidare il popolo italiano
sul cammino della storia.
Sono trascorsi diciannove anni dal giorno
in cui si compì lo storico evento: meno di
quattro lustri durante i quali l’Italia ha forgiato
la sua potenza materiale e spirituale: potenza
d’armi, potenza di volontà.
All’opera di rinnovamento concepita e rea
lizzata dal Duce, Torino ha dato il contributo
della sua fede, della sua tenacia costruttiva.
della sua volontà quadrata. La città « Romana,
Sabauda e Fascista » che fu una « roccaforte
della Rivoluzione delle Camicie Nere », al cui
trionfo contribuì col sangue dei suoi Martiri,
fu in ogni istante della vita nazionale in prima
linea: lo fu in pace con la costruzione di opere
di utilità generale e destinate a migliorare i
servizi pubblici e a potenziare l’attività nei
settori produttivi e commerciali; con la rea
lizzazione, nel quadro delle direttive del Re
gime, di molteplici iniziative — case popolari,
scuole, refettori, asili nido, ambulatori, case
per l’Opera Maternità e Infanzia, ecc., ecc. —
documentanti lo spirito di solidarietà umana e
fascista in atto; lo fu in guerra con lo slancio
volontaristico e l’eroismo dei suoi figli migliori,
con la fede dei suoi cittadini che resistettero
con fermezza alle azioni aeree del nemico; con
l’amore per i soldati accolti, curati, circondati
di cure affettuose e fraterne. Quante iniziative
sono sorte a Torino a favore dei camerati alle
armi? Come il popolo torinese ha risposto ad
ogni appello? A queste domande rispondono
le cronache di questi ultimi anni. A che var
rebbe elencare date e fatti che documentano
l’amore e la fede dei torinesi se questo amore
e questa fede sono di tutti gli italiani?
Torino ha dato con slancio generoso perchè
nel cuore di ogni torinese, come nel cuore di
ogni italiano, arde la fiamma della fede che
alimenta la volontà.
Torino che fu « la culla del Risorgimento »,
che non ha maf « temuto la guerra », riafferma
oggi la sua volontà di lotta e di vittoria e, nel
nome augusto del Re, agli ordini del Duce,
marcia sicura e decisa verso il suo destino,
pronta a tutti i comandi,
decisa
a
qualunque
sacrificio
pur
di
realizzare il sacro comanda
mento: Vincere!
t