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CITTÀ DI TORINO,
Carta Tecnica Comunale
, Quadranti n. 155 08 3, 155 08 2 e 155 12 1, tavv. n. 04, 05 e 10 (riprodotta in scala 1:25000).
PERIMETRO
Corso Regina Margherita, confine comunale di Collegno, strada di Druento, strada della Venaria, via Andrea Sansovino, via Vittorio
Cuniberti, via Terni, strada di Lucento, via Lucento, corso Potenza.
FORMAZIONE
ORIGINE E SVILUPPO
Il borgo, riconoscibile per molti versi, nonostante le consistenti trasformazioni introdotte nel corso del XX secolo dalla massiccia
trasformazione in area residenziale e produttiva, si è articolato attorno a tre poli distinti: il castello quale perno originario
dell’insediamento, di datazione alta, essendo attestato nel XIII secolo come impianto del
Castrum
e poi feudo acquistato nel 1574
da Emanuele Filiberto, che è stato peraltro fortemente compromesso nella sua leggibilità dall’uso per funzioni disparate ed è oggi
conservato solo in parte all’interno del perimetro di un esteso complesso industriale (Teksid); la parrocchiale, su progetto attribuito
ad Amedeo di Castellamonte, dal 1654, che funge da sistema di addensamento del terzo polo costituito da un piccolo nucleo attestato
sulla strada antica di Lucento (oggi via Verolengo), a sua volta diverticolo dalla
Strada Reale di Lanzo
. Quest’ultimo insediamento,
nonostante il carattere di borgo, nasce con una vocazione eminentemente rurale che in parte traspare ancora da qualche lacerto
di edificio; separato da questo nucleo, che pure funge da fulcro, si riconosceva un tempo un gruppo compatto di cascine, in origine
di buona consistenza, delle quali si conservano ancora alcuni muri perimetrali, servite da un ricco reticolo di bealere, parte adibite
ad adacquamento agricolo – come la cosiddetta
Gora di Lucento
o il più piccolo
rivo del Marchese
, che scorreva poco al di sopra
della parrocchiale, o ancora la
Gora
o canale
Santo Spirito
, o
della Commenda
– altre con specifica vocazione di servizio alla fiorente
industria che qui si sarebbe concentrata, come il
canale della Ceronda
(realizzato tra il 1869 e il 1872). Come la vicina borgata Ceronda,
Lucento assumerà infatti una connotazione industriale di rilievo, attraverso una serie di piccole manifatture attestate sia lungo la
bealera di Lucento sia sul corso del canale della Ceronda.
Il perno viario del borgo è la via Verolengo (già
Strada Vecchia di Lucento
), poi rettificata dal piano regolatore del 1906-1908 soprattutto
nel punto di convergenza sulla via Borgaro (già
Strada Comunale di Venaria
), mentre la via Foglizzo si conferma come il collegamento
storico tra la chiesa parrocchiale e il castello; tuttavia nel corso del Novecento sull’insediamento originario si attesteranno arterie di
grande scorrimento e di rilievo per l’intera città, come i corsi Toscana e Potenza e successivamente (dagli anni Trenta) anche Grosseto
e Cincinnato, che di fatto riconnetteranno il borgo, prima ampiamente periferico, alla città, ma che dall’altra parte fungeranno da
barriere difficilmente superabili di separazione tra porzioni di tessuto.
In questo contesto di ampio ridisegno del settore urbano di nord-ovest della città, che moltiplica le cubature edilizie, inserendo
una fabbricazione massiccia e non sempre controllata, la chiesa parrocchiale si riconferma come effettivo polo del borgo, seppure