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RIFERIMENTI ICONOGRAFICI
Topografo Piemontese,
Carta topografica della Caccia
, 1761-66. ASTO,
Corte,
Carte Topografiche Segrete
,
Torino
,
15.A.VIrosso (il nord è in basso).
Nella carta del Settecento, il borgo di Lucento è un piccolo nucleo
attorno all’omonimo castello (ora all’interno dell’area industriale
della Teksid), presso una curva del corso della Dora, con una ben
precisa vocazione manifatturiera (
Filatore
recita una indicazione
presso lo stesso castello) che si innesta su una connotazione
eminentemente agricola formata da cascine di dimensioni medio-
piccole e relativi coltivi. La rete viaria non presenta direttrici e
assi di rilievo.
Giovanni Battista Sappa,
Ville impériale de Turin
, in
Département du
Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique de
la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an II,
Terminé le 12 Nivose an XIII
, 1804-05. ASTO, Riunite,
Finanze
,
Catasti
,
Catasto Francese
,
Torino
, ff. 7-8.
La mappa francese distingue viceversa tra
Hameau de Lucento
,
lungo il corso di un canale derivato dalla Dora (indicato generi-
camente come
Canal
),
Château de Lucento
, come complesso mi-
nore con il solo castello, e
Paroisse de Lucento
lungo il
Chemin
de Lucento
. Oltre alla parrocchia appare indicata anche una non
molto distante
Prévôté de Lucento
. Il collegamento con la città
avviene tramite una diramazione (il
Chemin de Lucento
, appunto)
dallo stradone dalla capitale alla Venaria, costeggiando un grup-
po compatto di cascine di ampie dimensioni (Scaravella e Bian-
china), a mezza strada tra il territorio di Lucento e quello della
Madonna di Campagna.
Antonio Rabbini,
Mappa originale del Comune di Torino
, detta “Catasto
Rabbini”, 1866. ASTO, Riunite,
Finanze
,
Catasti
,
Catasto Rabbini
, ff. VII, XII.
Il catasto Rabbini ripropone la divisione, abbastanza netta, tra il
borgo di Lucento e l’omonimo castello. Il sistema irriguo molto
ricco che contraddistingueva quest’area già nella cartografia pre-
cedente appare riconfermato, mentre il reticolo viario, relativa-
mente scarno e concentrato sulla direttrice di collegamento con
la Venaria, in gran parte elemento generatore anche del vicino
borgo della Madonna di Campagna, risulta ancora riconfermato.
Prevale, similmente, come nelle carte precedenti, la decisa voca-
zione agricola dell’area, anche con ampie cascine a corte.