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L’ampia area attribuibile al borgo risulta costituita da un tessuto urbano misto, in cui edifici di diversa fattura tipologica e
architettonica si alternano nel costituire un ambiente privo di una precisa connotazione, che risulta essere la sommatoria di singoli
interventi non coordinati. Si coglie, nel complesso, la difficile convivenza tra edifici di svariate dimensioni e forme, da quelli a uno
o due piani fuori terra, alle alte palazzate, ai bassi fabbricati per la produzione o la vendita, edifici tutti che si configurano come
realtà a sé stanti.
Il tessuto urbano è disegnato da arterie stradali di varia dimensione, molte delle quali ad alta percorrenza, tra cui si distinguono i
segni forti di corso Grosseto e di via Veronese (già tratto della seconda cinta daziaria del 1912), che costituiscono un taglio netto
del territorio, a livello funzionale e visivo.
Le tracce dell’antico borgo si individuano entro tale configurazione come elementi puntuali, dislocati in modo frammentato, tanto
da non essere in grado di riproporre la dimensione borghigiana, se non in rari casi. I luoghi in cui sono riconoscibili alcune tracce
dell’insediamento antico sono dislocati in particolare lungo i tracciati di due delle arterie storiche di collegamento tra Torino e
i territori extraurbani: in affaccio alla via Stradella, nel tratto prossimo a corso Grosseto, e nel piccolo settore gravitante su via
Venaria.
Lungo la via Stradella si rileva la presenza di alcune case con caratteri borghigiani che, essendo molto inframmezzate da altre
tipologie architettoniche, non hanno la forza visiva capace di far percepire il carattere ambientale del passato. Tuttavia, nel tratto
prossimo alla borgata Vittoria, si riesce a coglierne l’appartenenza a un sistema insediativo più ampio, sviluppato lungo la strada di
collegamento tra la zona centrale di Torino e Venaria Reale, oggi ancora ben leggibile grazie ad alcuni tratti significativi che si sono
conservati.
Questa realtà viene spezzata nel suo prolungamento al di là di corso Grosseto, per la presenza dell’importante snodo viario in cui
convergono diverse arterie molto trafficate (tra cui i corsi Potenza, Lombardia, e le vie Borgaro, Stampini, Venaria, Stradella), e
ancor più per la strada sopraelevata di stravolgente impatto ambientale. Tuttavia, nel piccolo settore compreso tra le vie Venaria
e Refrancore (in prossimità del corso Grosseto) si ritrova un nucleo in cui la volumetria delle minute case di origine borghigiana
risulta prevalente, creando un ambiente riconoscibile anche laddove interventi sulle superfici esterne hanno modificato l’aspetto
di alcuni fronti strada.
A pochi isolati di distanza, in un disordinato contesto ambientale strutturato in grandi isolati, nel quale il corso Grosseto costituisce
ancora la presenza cardine del tessuto urbano di vario genere che lo circonda, si ritrovano alcuni piccoli edifici che hanno una
connotazione rurale, risultando circondati dal verde di giardini e orti pertinenziali. La loro immagine si pone innegabilmente in
netto contrasto con il contesto odierno, pur conservando il fascino di un’immagine borghigiana, qui ridotta solo più a un accenno
sopraffatto dal disordine ambientale più recente.
Tracce ancora più labili dell’antico borgo si ritrovano lungo via Ala di Stura: rari edifici di dimensione minuta, in alcuni casi circondati
dalla presenza di aree verdi, si individuano in maniera sporadica all’interno di un ambiente in cui consistenti e scoordinati interventi
edilizi di epoche recenti hanno imposto una nuova connotazione dello spazio urbano, del tutto immemore della sua storia.
RILIEVO URBANO
Via Stradella e scorci di alcune sue strade trasversali, nel tratto tra
corso Grosseto e l’innesto con via Cesalpino, in cui i segni dell’edificato
borghigiano risultano molto frammentati.