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INFRASTRUTTURE

CORSI, STRADE E VIE PRINCIPALI

Corsi: Appio Claudio; Lecce; Potenza; Regina Margherita; Svizzera (già tratto

del sedime della cinta daziaria 1853); Tassoni (tratto della cinta 1853). Via

S. Donato.

STRADE E VIE INTERNE (PRIVATE E NON)

Strada vicinale delle ghiacciaie. Via Bogetto. Vie caratterizzanti: Angiolino;

Calabria; Martinetto.

FIUMI, TORRENTI, RII, CANALI E BEALERE

Fiume Dora Riparia.

AREE PUBBLICHE (PIAZZE, PIAZZALI, LARGHI E AREE VERDI)

Giardino del poligono del Martinetto.

ELEMENTI DI TIPO PRIMARIO (ATTREZZATURE)

EDILIZIA PER SERVIZI VARI

Da

Beni culturali

, cit., si segnalano: Poligono del Martinetto, corsi Svizzera

Appio Claudio via Gardoncini, monumento e giardino pubblico in memoria

dei Martiri, seconda metà del Novecento. Ex mulini della città poi Feyles, via

S. Donato corso Tassoni 56, edificio già esistente nel sec. XVII, trasformato

tra 1909 e 1912. Centrale del Martinetto dell’AEM, corsi Appio Claudio e

Potenza, progetto ing. Clemente Bornati, 1929.

ELEMENTI OGGI INDIVIDUATI COME CARATTERIZZANTI

In questo borgo, bisogna attivare lo sguardo per poter vedere gli elementi degni di nota che ancora rimangono, al fine di avviare una

tutela selettiva e critica. Se si parte dal confine con il borgo San Donato, il terreno erboso inclinato che copre il canale della Pellerina

e termina all’incrocio delle vie Bogetto e Durandi dà luogo a due livelli stradali di via San Donato, che portano al corso Tassoni: la

parte più alta di tale via è parallela a un viale alberato e si collega con la diagonale via Del Sarto.

La strada delle Ghiacciaie presenta una fila di case basse di tipo borghigiano; le vie Angiolino e Calabria sono inserite in un contesto

urbano nel quale gli elementi naturali (il verde e l’acqua) e artificiali (l’edilizia del borgo) esprimono un senso del sito, in forma

borderline

.

RIFERIMENTI ICONOGRAFICI

Topografo Piemontese,

Carta topografica della Caccia

, 1761-66. ASTO,

Corte,

Carte Topografiche Segrete

,

Torino

,

15.A.VI

rosso (il nord è in basso).

Il borgo appare identificato dal toponimo:

Martinetto

, posto a

indicare sia la cascina omonima, sia l’insediato attorno a questa,

che appare legato alla presenza del canale del Martinetto,

derivato dalla Dora poco lontana. Su questo canale sono indicati

il follone della Città, il follone Vantecri e il follone Sappa, a

dimostrazione della vocazione produttiva della regione. Diverse

cascine, di dimensioni ridotte, caratterizzano il territorio.

Giovanni Battista Sappa,

Ville impériale de Turin

, in

Département du

Po, Arrondissement Communal & Canton de Turin, Plan géometrique de

la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an II,

Terminé le 12 Nivose an XIII

, 1804-05. ASTO, Riunite,

Finanze

,

Catasti

,

Catasto Francese

,

Torino

, f. 8.

L’identificazione del borgo è permessa dall’indicazione della

Fer-

me Martinet

, più che dell’insediamento che vi si attesta e che

pure sembra riconoscibile nonché abbastanza esteso. La voca-

zione produttiva appare ribadita, sia dalla presenza del follone

(

fabrique de draps

) sempre presso il corso del canale, sia dalla

presenza di una manifattura di ceramiche (

fabrique de Fayence

)

e sia di un mulino da cereali (

moulin à blé

). Appare riconfermata

la presenza di cascine, anche ampliate in termini architettonici,

e di terreni di pertinenza (come nel caso della cascina Brusaco-

eur), mentre assume grande rilievo l’indicazione di un luogo di

assistenza sanitaria, o meglio di segregazione, presso l’ansa della

Dora: l’

Hôpital Celtique

. Il collegamento con la città avviene at-

traverso il

Chemin des Moulins

che si dirama dall’uscita occiden-

tale. È opportuno segnalare che, tra quelle citate, le strutture più

prossime alla Dora, nella perimetrazione qui assunta, rientrano

nel borgo Valdocco.