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Servizio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici,
Pianta di Torino
coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente
della Zona piana
[…]
e della Zona collinare
[…]
aggiornati colle Varianti
deliberate successivamente sino a Giugno 1935
(terza variante piano 1908).
ASCT,
Tipi e disegni
, 64/7/8/1-8.
La mappa registra la completa saturazione degli isolati del borgo,
ormai quasi indistinguibile dalla città più antica, mentre il corso
Regina Margherita continua a rappresentare uno spartiacque
tra la vocazione più residenziale del borgo e quella viceversa
produttiva del contiguo settore. Appartengono a questa fase e a
quella appena precedente una serie di insediamenti di pregio, sia
di servizio (come i bagni pubblici in stile
Liberty
allo sbocco della
via Vanchiglia sul corso Regina) sia residenziali (come le “Torri
Rivella”, 1929, in affaccio nel punto di intersezione tra i corsi San
Maurizio e Regina).
EDIFICI E LUOGHI IDENTITARI
Il "borgo", che conserva tale nome pur essendo in realtà un ampliamento
urbano pianificato sin dal 1852, ha come polo identitario la piazza Santa
Giulia, con l'omonima chiesa, progettata da Giovanni Battista Ferrante
(1862).
La "fetta di polenta" di
Alessandro Antonelli
(1840) in via Giulia di
Barolo, è certamente
l'edificio più noto
del borgo per la sua
anomala profondità
di manica, mentre il
tessuto edilizio è per
lo più costituito da
palazzate di notevole
mole, dall'architettura
molto curata.
I gasometri del complesso della ex Società Italgas
in corso Regina Margherita e, al numero civico
16 del medesimo corso, l'edificio della ex Società
Venchi Unica, di gusto Liberty, progetto di Pietro
Fenoglio (1907).