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Un nucleo che, in questo settore, ha tuttavia conservato i caratteri tipici della borgata, è quello incernierato su via Frejus, che

propone un tessuto minuto in cui compaiono numerose casette di semplice fattura, un tessuto analogo a quello al di là della via

(entro il perimetro della borgata Cenisia), costituendo nell’insieme un nucleo dai caratteri omogenei. Tale omogeneità ambientale

si riscontra in pochi altri casi, espressa attraverso cortine tipologicamente continue: nelle vicine vie Osasco e San Paolo, o in via

Reano, nella zona circostante via Monginevro, nel tratto ad ovest di corso Racconigi. Questi minuti sistemi urbani risultano interni

o adiacenti al nucleo centrale della borgata, gravitante su piazza Sabotino, che ha conservato molteplici tracce delle sue origini,

costituendo un ambiente di forte caratterizzazione. Pur nella tipica alternanza di architetture differenti, prevale tuttavia la presenza

di quelle di gusto Liberty: dalle più eleganti e raffinate, ad altre più modeste in cui gli essenziali cenni decorativi (pittorici per cornici

e cornicioni, dei balconi o delle inferriate) impreziosiscono edifici di per sé compositivamente essenziali.

All’interno delle varie configurazioni esaminate, si inserisce altresì la presenza ricorrente di bassi fabbricati che accoglievano

originariamente piccole attività artigianali, oggi in buona parte riconvertiti a garages; essi compaiono sia sui fronti strada sia nei

cortili interni, risultando in ogni caso visibili dall’esterno attraverso i vuoti di risulta tra le case (per costruzioni abbattute o per

lottizzazioni incongrue, foriere di volumetrie incoerenti e discontinue), accrescendo così l’irregolarità dello spazio urbano tipica di

San Paolo.

Nelle zone marginali della borgata la disomogeneità dello spazio urbano è ancora più evidente, in quanto i rari edifici originari

sopravvivono entro un tessuto privo di caratteri connotanti, in cui l’unico fattore identificativo è attribuibile a specifiche realtà che

ne hanno segnato la storia. È questo il caso dell’ampio settore sud-ovest, un tempo caratterizzato dalla presenza vivificante della

fabbrica Lancia e di altre importanti industrie, oggi in parte riconvertite nelle funzioni o soppresse, creando immensi spazi vuoti, privi

di un qualsiasi rapporto dimensionale coerente con il contesto.

Il più anomalo settore meridionale, caratterizzato da ampi isolati già sorti con una spazialità diversa da quella fitta e disarticolata

del resto della borgata, ha grandi complessi di caseggiati recenti e configura una inedita immagine di quella parte di città, facendo

risultare incoerenti, rispetto al nuovo ambiente urbano dominante, i pochi fabbricati borghigiani rimasti. Anche se, entro quell’ambito,

sussistono alcuni pregevoli quartieri di edilizia popolare in affaccio su corso Rosselli che, mediante architetture compositivamente

ricercate, generano un’autonoma ma raffinata identità ambientale. Infine, la zona orientale di San Paolo, confinante con l’ampio

complesso delle ex Officine ferroviarie (che hanno costituito il motore determinante per la pianificazione e per l’inurbamento

della borgata e ne sono tuttora il nucleo connotante) propone oggi un’edilizia residenziale varia, realizzata nelle successive fasi di

formazione e consolidamento del tessuto urbano, in cui soltanto alcuni palazzi di medio-alta dimensione caratterizzano i fronti dei

corsi Ferrucci e Peschiera.

La chiesa di San Bernardino costituisce un polo visivo e funzionale per il settore meridionale di piazza Sabotino, caratterizzato dalla presenza del

mercato di via Di Nanni, che rappresenta una delle più importanti occasioni d’incontro per gli abitanti.