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Ufficio Lavori Pubblici Municipale,

Carta Topografica del Territorio di

Torino Divisa in sette fogli

, [1879-98]. ASCT,

Tipi e disegni

, 64.8.

Il territorio, compreso tra l’ansa del Po e la

Strada Nazionale di

Casale

, è ancora prettamente agricolo, disseminato di cascine.

Nella fascia pedecollinare sono identificate l’antica chiesa

parrocchiale e

Borg. di Sassi

e, all’inizio della strada di Mongreno,

il nucleo

I Tessitori

. Numerose risultano le vigne e ville, tra le

quali, a nord del corso Casale, la

V. Rosa

intorno alla quale si

svilupperà nel XX secolo la piccola borgata omonima.

Comune di Torino,

Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e

Sezioni di Censimento

, 1911. ASCT,

Tipi e disegni

, 64.8.17.

La borgata è compresa nella

Frazione R

,

Sassi

. La sezione

Centro

risulta abbastanza edificata, pur su un impianto urbanistico non

organizzato; un certo addensamento edilizio si rileva anche a

nord lungo la strada per Casale e all’inizio delle strade comunali

di Mongreno e del Cartman.

Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici,

Pianta di Torino coll’Indicazione dei

due Piani Regolatori e di Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e

collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle Varianti approvate

successivamente sino a Maggio 1915

, 1916. ASCT,

Tipi e disegni

, 64.6.8.

La carta documenta la profonda trasformazione della zona dovuta

alle vicende urbanistiche posteriori al piano regolatore del 1908.

Si fa riferimento alla creazione della nuova cinta daziaria (1912)

che, in destra Po, ampliava quella ottocentesca sino a Sassi e al

Fioccardo, nonché al piano dell’anno seguente che divideva il

territorio in due settori rispetto alle strade di demarcazione tra area

piana e collinare. Il primo settore viene assoggettato alla normativa

vigente in sinistra Po e vi verrà aggregato in un unico strumento

urbanistico (1915), mentre un piano collinare sarà approvato di

lì a tre anni. Dalla carta è chiaramente indicato il perimetro della

cinta del 1912 sino alla barriera di Casale, sita presso l’area verde

del cimitero di Sassi che avrebbe fronteggiato il grandioso, e mai

realizzato, porto fluviale. La pianificazione prevede un sistema

radiale (adattato alle pendici collinari), a grandi maglie nella zona

extra cinta, più ridotte e regolari nell’altra.