

Vanchiglietta è chiusa come in un sacco tra il Po e la Dora […], costituisce il vero borgo periferico, […], un borgo
ricco di officine, di fabbriche, di opifici, numeroso di popolazione, specialmente operaia.
Abate Daga, 1926, pp. 32, 34, 45
1. L’importante direttrice di corso Belgio, con in prospettiva la basilica di Superga. Il corso si collega allo sviluppo del borgo Vanchiglia
e successivamente alla borgata Vanchiglietta, al cui ampliamento darà notevole impulso la costruzione del ponte di Sassi (ex ponte
Principi di Piemonte, realizzato nel 1926-1928 su progetto di G. Pagano) per l’attraversamento del Po e il collegamento con la collina.
La cortina edilizia, a maglie molto regolari, è indice della precisa omogenea pianificazione.
2. Estremamente caratterizzante l’area, soprattutto quella di cerniera tra Vanchiglia e Vanchiglietta, dove il margine si stempera, è l’edilizia
dei complessi cooperativi e di edilizia popolare, come quello ritratto in questa fotografia dei primissimi anni ottanta, che illustra la
struttura regolare del complesso del Quartiere 7° IACP, con quattro corpi di palazzine, edificato nel 1910 a servizio dei dipendenti della
Società Anonima Consumatori Gas, di cui si vedono in lontananza gli alti gasometri.
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