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La
Spina reale
di via Cesalpino, dopo il recente intervento di riqualificazione urbana, propone un lungo percorso pedonale e ciclabile che si sviluppa
all'interno del nucleo conservato delle case di borgata, permettendo di coglierne il fascino dell'immagine ambientale.
definito l’immagine urbana e architettonica. In particolare risultano interessanti alcune tipologie ricorrenti: le semplici casette (a uno
o due piani fuori terra) lungo i fronti strada o in posizione obliqua, la cui fattura architettonica mostra evidenti scelte “spontanee”
della composizione; le raffinate case (di varia dimensione) di gusto Liberty che, pur nei limiti di un’edilizia economica, palesano una
particolare attenzione agli aspetti formali e decorativi, in grado di impreziosire la propria immagine e quella ambientale degli spazi
circostanti; e ancora parecchi edifici con segni di varie tendenze stilistiche del Novecento che, in alcuni casi, mostrano una cura
particolare per gli aspetti compositivi e stilistici dell’architettura.
La situazione esaminata, che connota in generale il settore incernierato sull’antica
Spina reale
, mostra tuttavia alcune particolarità
nelle varie zone.
L’ambito orientale, tra corso Venezia e via Stradella, ha conservato un interessante nucleo omogeneo con i caratteri originari della
borgata, in specie nelle zone gravitanti sulle piazze della Vittoria e Chiesa della Salute; nella zona incardinata lungo l’omonimo asse,
invece, l’aggregato si disperde, lasciando spazio a casi singoli, non più in grado di far percepire una analoga dimensione ambientale.
Altri due settori, al di là della via Stradella, hanno invece ben conservato un’immagine complessiva di borgata: lungo via Giachino
(e nelle zone adiacenti, in particolare nella via Montesoglio), e nella spina assiata su via Cesalpino, settori entrambi sottoposti di
recente a interventi di riqualificazione urbana che ne hanno rivitalizzato l’immagine.
Nel primo caso, lungo la via e in alcune strade trasversali, compaiono interi fronti che, malgrado alternanze dimensionali e stilistiche,
mostrano un’immagine antica compatta e coerente. Lungo via Tesso è però curioso osservare un fenomeno di recente formazione:
l’aggregato di case antiche che caratterizza un intero fronte strada si affaccia oggi su un nuovo settore di città, creato dagli interventi
relativi alla formazione della
Spina 3
, in cui volumetrie singole, molto geometrizzate e colorate, si alternano a spazi vuoti, generando
un settore urbano autonomo nella propria identità compositiva, urbana e architettonica. Questa situazione configura un contrasto
netto tra i due ambienti in affaccio, generando una totale cesura lungo la via, tra la connotazione ambientale passata e quella recente,
coglibile anche in via Montesoglio, in cui i nuovi edifici divengono il fondale del settore che conserva le piccole case di borgata.
Nel secondo caso, lungo via Cesalpino, si aprono interessanti visuali sull’antico tessuto urbano, contraddistinto anche dalle modalità,
talvolta disordinate, con cui gli edifici si localizzano sul territorio, generando spazi dalle forme particolari. La permanenza dell’ingresso
delle ex CIR (Concerie Italiane Riunite), in affaccio su via Stradella ma ben visibile da via Cesalpino, costituisce un elemento di forte
connotazione per l’intero settore, testimoniando il tempo in cui lo stabilimento risultava una presenza focale per quella porzione di
territorio.
Il nucleo assiato sulle vie Stradella e Cesalpino, pur interrotto nella zona nord-ovest dall’impattante snodo stradale in cui convergono
molteplici assi viari di notevole dimensione e portata, si pone storicamente in continuità con quello presente al di là della pesante
cesura, funzionale e visiva, ovvero con il settore incardinato sull’asse di via Venaria (entro il perimetro del borgo Madonna di
Campagna), in una ideale ricostruzione dell’antico percorso che congiungeva in passato i territori dei due nuclei.