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CITTÀ DI TORINO,
Carta Tecnica Comunale
, Quadranti n. 156 05 3 e 156 09 4, tavv. n. 6 e 11 (riprodotta in scala 1:25000).
PERIMETRO
Corso Mortara, via Borgaro, via Lucento, via Stradella, viale della Madonna di Campagna, via Cardinal Guglielmo Massaia, via Breglio,
via Conte di Roccavione, corso Grosseto, via Ala di Stura, via Fossata, corso Venezia.
FORMAZIONE
ORIGINE E SVILUPPO
Fra Otto e Novecento, è avvenuta la formazione della borgata che deriva il nome dalla vittoria riportata sui Francesi nel 1706, dopo
l’assedio di Torino.
Nel suo processo di urbanizzazione, la borgata si organizza attorno alla Barriera di Lanzo, che è caratterizzata quale nodo di infrastrutture
ferroviarie e stradali: la ferrovia Torino-Milano; la ferrovia Torino-Ciriè-Lanzo, poi prolungata fino a Ceres; la strada provinciale di
Lanzo, poi via Giachino. La via Stradella è un tracciato successivo, dovuto alla costruzione del ponte circolare di passaggio sugli impianti
ferroviari, al fine di consentire il transito tranviario; tale via si era già progettata come nuova strada di collegamento della Barriera di
Lanzo con Madonna di Campagna, secondo il disposto del piano (approvato con Regio Decreto del 4 settembre 1887), che sanciva il
prolungamento fuori cinta daziaria dei principali corsi e vie.
Il processo d’industrializzazione si concreta, fondamentalmente, in due importanti poli produttivi, ora entrambi dismessi: la Società
Nazionale delle Officine di Savigliano (SNOS) e le Concerie Italiane Riunite (CIR).
Nel suo impianto primitivo, la borgata può risultare costituita da tre parti: una che, compresa fra la via Giachino e la trincea (poi
coperta) della ferrovia Torino-Ceres, dà luogo a un’edificazione in forma di fuso; un’altra che, compresa fra le vie Giachino, Tesso,
Borgaro e il corso Brin, è costruita a ridosso delle dismesse Officine Savigliano, e dà luogo a un’edificazione su un reticolo viario a
maglia regolare; e un’altra ancora che, costruita attorno alla chiesa della Madonna della Salute – intesa quale polo di aggregazione –,
dà luogo a un’edificazione su un reticolo viario a maglia regolare.
Nel primo Novecento, alcuni schemi di pianificazione tracciano un reticolo viario a grandi maglie, all’interno delle quali ulteriori
lottizzazioni producono vie private. Per la borgata, l’attuale limite di viale della Madonna di Campagna pare considerarsi come un
possibile confine: l’accostamento della borgata al borgo Madonna di Campagna avviene in modo inestricabile a causa della rete viaria
prodotta dal piano regolatore del 1908 e dalle sue varianti.