

Rivista MuseoTorino / n.8
per l’esercizio dell’arte litografica in Torino consentì l’avvio
di nuove imprese: per prima quella di Claudio Foudraz
in via del Seminario 8 (oggi via XX settembre), seguita
dalla società di Michele Doyen e Michele Ajello, in piazza
Carignano 6 che verso il 1845 era lo stabilimento litografico
più importante in Torino, impegnava cinque disegnatori e
venticinque operai con una dotazione di otto torchi Brisset.
Nel 1846 Doyen aprì una filiale a Genova, sotto la direzione
del fratello Leonardo; intanto a Torino venivano assunti
Claudio Camillo Grand Didier e i tedeschi Kreutzberger
e Heinemann. Michele Doyen tenne la direzione del suo
stabilimento fino al 1861, anno della morte.
Intorno al 1839 si colloca il trasferimento da Milano di
Angelo Verdoni, segnalato nelle
Guide Marzorati
dal
1850 con sede in corso Santa Barbara (oggi corso Regina
Margherita), negli anni successivi in via Po 32, e poi in via
San Tommaso. Dopo la scomparsa di Angelo la direzione
dello stabilimento passò al figlio Carlo, che nel 1873 si
trasferì in via Cavour 5.
Francese d’origine ma torinese d’adozione, Jean Junk fu attivo
a Torino dal 1840 con sede in via Accademia delle Scienze
2. A lui si deve l’introduzione della cromolitografia a Torino;
il suo stabilimento verso il 1845 disponeva di cinque torchi
Brisset e occupava un disegnatore e dieci operai.
Presso la litografia Doyen si era formato anche Giovanni
Battista Battaglia, che nel 1851 era titolare di un proprio
laboratorio in contrada dei Mercanti 5. Poco distante, tra
il 1840 e il 1850 in contrada Doragrossa 9 aveva sede lo
stabilimento litografico Cretté e Vergnano.
Nel 1852 aprì un’officina litografica in via San Francesco
da Paola 5 Luigi Salussolia, negli anni successivi entrato in
società con Giordana e Grand Didier.
Molto longeva fu l’impresa fondata da Pietro Briola nel
1860 in via San Martiniano 4 e dall’anno successivo in via
San Francesco d’Assisi 22; nel 1877 la ditta passò ai nipoti.
Negli anni sessanta iniziarono l’attività Carlo Perrin,
in società con il fratello Claudio, in via Carlo Alberto;
Luigi Rolla, in via San Francesco d’Assisi 13 e poi via San
Filippo 10 (oggi via Maria Vittoria); Cordey in via Giulio
20 che nel 1866 mutò nome in Heinemann e Cordey e si
trasferì in piazza Bonelli 2, mentre in via Giulio subentrò
Benedetto Torrione e infine Benedetto Marchisio che nel
1868 succedette a Rolla nella gestione dello stabilimento
di via San Filippo.
■
Popular iconography
—
Images thought up to protect humble
houses, workshops and artisan studios
The circulation of devotional prints is related to the
figure of the colporteurs: «itinerant vendors who sold,
in local fairs, iconographic prints. The Tesini, expert
itinerant vendors from Tesino valley, sold all over the
world Remondinian prints, the famous printing of
Bassano Veneto» (Mario Rigoni Stern,
Storia di Tönle
,
Torino, Einaudi, 1978).
In the 19
th
century, the street vendor system was replaced
by the distribution in the bookshops.
About 1820, the introduction of Lithography technique
led a substantial reduction of processing costs and a
considerable expansion of the market. In Turin the number
of Lithographic establishments increased considerably.
The prints, especially of sacred images, became gifts
available to everyone. These sacred images depicted facts
of the sacred writings and stories of saints. They were
very colored and naïve: this is the reason why they were
understood also by people who could not read or write.
In the collections of the Historical Archives of the City
there are more than two hundred sacred prints made in
the nineteenth century. The first lithographic factory was
opened in 1817, in Bogino Road by Felice Benedetto Festa,
to whom King Vittorio Emanuele I granted the privilege
for ten years. In 1829, with the death of Festa, the privilege
for the exercise of the lithographic art in Turin was extinct.
Therefore, it allowed the starting of new businesses. ■
The prints, especially
of sacred images, became
gifts available to everyone
Via Crucis
, litografia Pietro
Briola, 1875. Archivio Storico
della Città di Torino.
44