

particolare: «uno solo è Dio e uno solo il mediatore fra Dio
e gli uomini, Cristo Gesù, che ha dato sé stesso in riscatto
per tutti» (I Timoteo 2:5-6).
Il patrimonio documentale custodito nell’Archivio
Storico civico offre svariati percorsi di ricerca nel campo
dell’iconografia religiosa: centinaia di incisioni di scuole
differenti, ora più eleganti, ora più rozze, riproducono Dio
nella sua esemplarità assoluta, Madonne in atteggiamenti e
sembianze diverse, santi, beati e prodigi celesti. Tra le tante
iconografie vogliamo qui presentarne alcune che hanno
permeato la cultura cattolica e la storia locale, dedicate ai
Santi Martiri, al Miracolo di Torino e alla Beata Vergine
della Consolata. L’importanza dell’iconografia religiosa è
altresì attestata dalla documentazione ufficiale prodotta
dall’amministrazione civica, ad esempio i primi martiri, i
santi Ottavio, Avventore e Solutore, sono raffigurati insieme
a san Massimo, san Giovanni Battista e san Secondo
nel «Codice della Catena», il libro degli Statuti torinesi
del 1360 la cui curiosa denominazione deriva dalle due
catene applicate sui piatti del volume che impedivano il
trafugamento del testo quando veniva esposto alla pubblica
consultazione. In calce alle icone religiose compare per la
prima volta il ‘toro furioso’, emblema della città e simbolo
laico dei torinesi, un singolare abbinamento che si ritrova
nei secoli successivi.
I fatti del «Miracolo del SS. Sacramento» rimandano alla
leggenda del furto compiuto nel 1453 a Exilles ove un
Il ferro con il quale era stata
impressa la miracolosa
particola
fu trasportato a
Torino da Exilles nel 1673 e
nel 1684 donato al Comune.
Fotografia David Vicario,
2003. Archivio Storico della
Città di Torino.
Episodi del Miracolo
dell’Ostia.
Il mulo e
l’ostensorio caduti nella
piazza del Grano e la
costruzione della chiesa del
Corpus Domini, opera di
Giovanni Antonio Recchi.
Fotografie David Vicario,
2003. Archivio Storico della
Città di Torino.
Le rappresentazioni del sacro
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The representation of the sacred
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