

Rivista MuseoTorino / n.8
Le trame della solidarietà
tra passato e presente
di
Maria Chiara Giorda
Chiese, case, palazzi,
muri, targhe, monumenti,
ospedali, perfino
le strade rimandano
continuamente ai santi
sociali dell'Ottocento
l volto religioso di Torino negli ultimi
decenni è cambiato in modo rapido e
consistente: irriconoscibile, sotto tanti punti
di vista, ha conservato alcune tracce del
passato tra cui il carattere fortemente sociale
del suo spirito, a qualunque tradizione esso
faccia riferimento.
I luoghi religiosi che accolgono comunità
di vecchi e nuovi migranti sono una
chiave di lettura utile per conoscere questa identità sociale:
l’inclusione e l’esclusione nei confronti della città e il loro
livello di integrazione. Chiese, case, palazzi, muri, targhe,
monumenti, ospedali, perfino le strade della città rimandano
continuamente ai santi sociali dell’Ottocento ed è proprio per
le vie torinesi che, in alcuni casi, questi si incontrano con la
pluralità delle comunità religiose del presente.
Via Cottolengo 26: nel luogo già sede del progetto di san
Giuseppe Benedetto Cottolengo, si entra nei locali del più
numeroso gruppo cristiano non cattolico residente oggi a
Torino. La Santa Parascheva si costituì come parrocchia nel
1979, quando fu accolta nella chiesa italo-albanese di San
Michele Arcangelo a Torino. Dal 1982 la comunità ebbe
in comodato un locale di culto abbandonato, un tempo
cappella monastica delle Figlie di Gesù Buon Pastore,
proprietà dell’Opera Pia Barolo. Una trama di solidarietà,
insomma. Nell’ultimo decennio la parrocchia è stata un
punto di appoggio per le migliaia di romeni che vivono
I
Volta rossa
La casa prende il nome dall’arco
della Volta rossa, corridoio
aperto nel vecchio palazzo, forse
di Amedeo VII (1360-1391), per
comunicare con piazza delle Erbe.
Il progetto di Giuseppe Benedetto
Cottolengo nacque in questa casa.
leggi su
www.museotorino.itLeonardo Murialdo con i
suoi ragazzi
, museo Murialdo.
Fotografia di Roberto Cortese,
2015. Archivio Storico della
Città di Torino.
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