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in città. La comunità fornisce una risposta al bisogno di

identità religiosa, culturale, sociale e scrive una nuova

storia proprio dove la memoria ricorda la più grande opera

assistenziale di Torino, diffusa in tutto il mondo.

Il progetto di Cottolengo nacque a Torino, il 17 gennaio

1828, con quattro letti in poche stanze nella casa detta

«della volta rossa», quasi davanti alla chiesa del Corpus

Domini, come ricorda una lapide posta al 4 di via Corte

d’Appello. I ricoverati divennero presto molti e già nel

1832 l’ospizio dovette trasferirsi nel quartiere Valdocco

dando origine alla Piccola Casa della Divina Provvidenza.

Oggi questo, denominato dai torinesi il Cottolengo, è un

complesso di edifici dove sono accolti migliaia di ricoverati

assistiti da religiose e volontari. La sua struttura è divisa in

varie Famiglie: alcune attendono ai lavori, altre alla cura

degli infermi. Le suore cottolenghine, madri e sorelle dei

poveri, ne sono l’anima: una storia di donne coraggiose,

carismatiche, energiche e lungimiranti, come Giuliana

Galli che, oltre a essere un’attivissima erede del Cottolengo,

ha fondato l’Associazione Mamre che si occupa di salute

mentale e di prevenzione del disagio psichico e sociale nelle

persone migranti.

Cottolengo fu solo uno dei grandi personaggi del

cattolicesimo sociale che nella seconda metà dell’Ottocento

vissero la carità e la solidarietà cristiane, traducendole

concretamente nei servizi ai malati e agli indigenti, insieme

a Giuseppe Cafasso, apostolo delle prigioni e confortatore

dei condannati a morte

;

a Francesco Faà di Bruno,

benefattore sociale, fondatore dell’Opera Santa Zita per

l’assistenza e la promozione delle domestiche;

a Leonardo

Murialdo che, dopo avere collaborato con don Bosco, nel

1866 accettò la direzione dell’Istituto Artigianelli e nel

1873 fondò la Congregazione di San Giuseppe, anticipando

nel suo insegnamento la dottrina sociale della Chiesa; a

Piergiorgio Frassati, che si impegnò nell’Azione Cattolica

e nei servizi per i più poveri come confratello della San

Sulle tracce dei santi sociali

Alcuni itinerari in città

permettono di conoscere i luoghi

e le istituzioni che conservano

la memoria e proseguono l’opera

dei santi sociali torinesi,

di Giuseppe Benedetto Cottolengo,

Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco,

Francesco Faà di Bruno,

Leonardo Murialdo, Giuseppe

Allamano, Piergiorgio Frassati,

Maria Domenica Mazzarello.

leggi su

www.museotorino.it

La chiesa di Maria

Ausiliatrice.

Fotografia di

Roberto Cortese, 2015. Archivio

Storico della Città di Torino.

Solidarietà

/

Solidarity

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