

Rivista MuseoTorino / n.8
Le rappresentazioni
del sacro
di
Fulvio Peirone
n’ampia sezione della mostra
La Città in
Archivio
– allestita presso l’Archivio Storico
della Città di Torino in via Barbaroux 32
– è dedicata all’ostensione della Sindone e
offre molteplici spunti di riflessione. L’arte
sacra ha infatti caratterizzato per secoli gran
parte della produzione artistica della cultura
occidentale, in particolare quella del nostro
Paese che vanta uno sterminato patrimonio
di immagini, edifici e sculture. Ma qual è il rapporto che
intercorre fra le religioni monoteiste e le immagini “sacre”?
È noto che il Corano vieta qualsiasi rappresentazione di
Allah e del profeta Muhammad; peraltro anche la Bibbia
appare perentoria: «Non ti farai idolo né immagine alcuna
di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra,
né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai
davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono
il tuo Dio, un Dio geloso…» (Esodo 20:4-5). Le fedi
cristiano-protestanti e ebraica accolgono tali precetti,
mentre l’interpretazione della chiesa cristiano-cattolica
è più estensiva. Il secondo concilio di Nicea, celebrato
nel 787, chiarì la distinzione tra adorazione, dovuta solo
a Dio, e venerazione, rivolta alla Madonna e ai santi ma
non alle immagini che li rappresentano. Concezioni
riaffermate dal concilio tridentino dopo che i protestanti
avevano contestato tale forma di devozione interpretando
letteralmente vari passi del Nuovo Testamento, in
U
Immagini di devozione
dal Medioevo al Settecento
Immagine della Consolata
che i Torinesi affiggevano
alle porte delle loro abitazioni
per preservarle dalle bombe
durante l’assedio del 1706.
leggi su
www.museotorino.itLa Consolata sovrasta la
città
sotto il tiro dei cannoni
francesi durante l’assedio del
1706, litografia di Leopoldo
Wolf, 1906. Archivio Storico
della Città di Torino.
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