Scheda: Tema - Tipo: Società e costume

Sci

Come il football, anche lo sci è uno sport di importazione che arriva per la prima volta in Italia a Torino: a farlo conoscere è Adolfo Kind, ingegnere svizzero, proprietario, tra l’altro, di una curiosa villa vicino al parco del Valentino.


Inizio: 1896
Adolfo Kind porta a Torino gli “ski”

Periodo di riferimento: 1901
Fondazione dello Ski Club di Torino

Periodo di riferimento: 1904
Edificazione villino Kind

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  • sportivo

A importare lo sci in Italia è Adolfo Kind, ingegnere svizzero. Nato nel 1848, dopo gli studi di chimica, si era laureato in Ingegneria a Basilea e si era trasferito in Italia, per andare a dirigere la fabbrica di candele Mira. Licenziato dalla Mira, cerca fortuna a Torino, dove allestisce una fabbrica di “lucignoli”.
Nel 1896 Kind porta a Torino due paia di “assi” di frassino, gli “ski” norvegesi. Le prime “sciate” si svolgono sui prati in collina, o sulle collinette del parco del Valentino. L’introduzione dello sci ha grande successo presso il CAI e il neonato Club Alpino Accademico fondato dai “senza guida” (1904).
Il 21 dicembre 1901, sull’esempio dei club austriaco e svizzero, nasce lo Ski Club di Torino. La sede è in via Alfieri 9. Lo scopo del Club è – come racconta la «Rivista» del CAI – «di addestrarsi al pattinaggio ed alle escursioni cogli “ski” e di dare uno sviluppo allo sport invernale». I soci fondatori del Club sono ventinove e annoverano quasi tutti i personaggi più aperti dell’alpinismo piemontese di inizio secolo: Ettore Canzio, Giacomo Dumontel, Adolfo Hess, Ubaldo Valbusa, lo stesso Kind. All’adunanza generale del 3 gennaio 1902 Adolfo Kind viene nominato direttore dello Ski Club: non “presidente” ma “direttore”, qualifica che ben rende l’approccio pragmatico del gruppo degli sciatori, meno impostata gerarchicamente rispetto al Club Alpino.
Adolfo Kind, inoltre, è il proprietario dell’omonimo “villino” in via Monti 48, costruito nel 1904 su progetto di Michele Alfonso Frapolli: in stile nordico, con tetti alti e spioventi, non lontano dal Po e dal parco del Valentino, nel triangolo che oggi separa corso Dante da Torino Esposizioni.

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