Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

Cinta daziaria del 1912

L’andamento della cinta daziaria del 1912 si identifica nel percorso anulare (con qualche interruzione) delle vie Vigliani, Reni, Mazzarello, De Sanctis, Cossa, Sansovino, Veronese, Botticelli. Permangono due uffici daziari, nelle piazze Rebaudengo e Cirene, e due edifici per l’alloggio del personale nelle piazze Bengasi e Stampalia, nonché tratti di manufatti daziari nei corsi Lanza e Sella.


Inizio: 1912

Fine: 1930

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  • mura

La cinta daziaria del Novecento nasce a seguito del Piano regolatore generale del 1906, entrato in vigore due anni dopo. Da subito si inizia a discutere sulla necessità di un nuovo perimetro per il controllo dei dazi e viene proposta una cinta che avrebbe racchiusa una superficie più che doppia rispetto alla precedente (3.900 ettari a fronte di 1.700). L’acceso dibattito comunale che porta alle dimissioni del sindaco Frola, sostituito dal senatore Teofilo Rossi, fa naufragare il progetto. Una nuova cinta daziaria, ancora più ampia della precedente ed estesa in certi punti sino ai confini comunali, è approvata con la legge del 23 giugno 1912, (fig. 1). Anche in questo caso la barriera è materiale, non solo amministrativa: si edificano i muri, in mattoni o in cemento armato a seconda delle scelte delle imprese (fig. 2), in tempi brevi, ultimando i lavori “prima della vendemmia”. Le principali barriere sono realizzate nelle attuali piazze Rebaudengo, Stampalia, Massaua, Bengasi. Sono tuttora esistenti i quartieri per l’alloggio nelle ex barriere di Nizza e di Lanzo, ora piazze Bengasi e Stampalia e uffici nelle ex barriere di Pianezza e Milano, ora piazze Cirene e Rebaudengo.

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