Villa Fede, già Vigna Belgrand, la Marina
Questa villa fa parte del complesso degli edifici che appartenevano alla Città dei Ragazzi: villa Du Bois, Santi e Belgrand.
L'architetto A. Grossi così descrive il Belgrand: «vigne della sig. vedova Rati numero due [...] poco distanti l'una dall'altra con palazzina, e Cappella, una delle quali è denominata la Marina [...]. La strada che dà accesso alla prima è assai disastrosa». In effetti sulla corografia del Grossi non è disegnato alcun sentiero e il luogo è molto ripido.
La piccola proprietà aveva comunque tutte le caratteristiche tipiche della vigna settecentesca: la cappella barocca indipendente, ma unita al civile, una palazzina elegante e un piccolo rustico.
Nel secondo dopoguerra Don Giovanni Battista Arbinolo (1915–2007) opera in Torino e in particolare nei luoghi in cui si cerca di riorganizzare la vita economica e sociale della città dopo il conflitto. Per togliere i giovani dalla strada (soprattutto orfani di guerra o abbandonati dalle famiglie), oltre al campo da calcio, don Arbinolo costruisce un laboratorio professionale presso la Parrocchia di Regio Parco, iniziando in questo modo il grande progetto della "Città dei Ragazzi", che porta sulla collina di Torino quasi 200 ragazzi all'anno, su un territorio di 15 ettari.
Negli anni Settanta l'Opera diventa diocesana e si propone per l'accoglienza dei ragazzi in difficoltà e dei giovani immigrati.
Dal 1995 la Casa di Carità Arti e Mestieri subentra nella gestione della formazione dietro richiesta della Diocesi di Torino. Il progetto iniziale di Don Arbinolo è così proseguito e si è consolidato nel tempo, offrendo a persone di varia provenienza sociale ed anagrafica un ambiente che non è solo "scuola", ma soprattutto laboratorio, casa, integrazione e rimotivazione umana e professionale.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA FEDE, GIÀ VIGNA BELGRAND, LA MARINA
Strada Consortile del Durio
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario facentc parte del complesso delle tre ville oggi «Città dei Ragazzi».
Vigna di impianto settecentesco, a blocco, con cappella annessa. Nell'Ottocento la manica a valle dell'edilicio è stata raddoppiata.
A. GROSSI, 1791, p. 17; PLAN GEOMÉTRIOUE […J, 1805; [Catasto RABBINI), 1866, fol. XIX; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, p. 64.
Tavola: 36/44