Villa Salino, già Vigna Coppa
La vigna Coppa era una delle più importanti della collina «in sito bello e comodo» come afferma l'architetto A. Grossi. Dal cancello un lungo viale percorre il filo di una cresta che unisce alla collina il poggio su cui sorge la villa.
La vigna, di origine seicentesca, sulla mappa manoscritta del 1706 è chiamata "Campion", in quanto di proprietà dei conti Luserna di Campiglione.
Nel 1740 ne era proprietario Francesco Antonio Coppa, impiegato di Corte. Ma la proprietà della vigna era troppo onerosa per una famiglia della piccola borghesia con incarichi impiegatizi, pertanto la vendettero nel 1758 al Conte Novarina di San Sebastiano.
Nel 1778 monsignor di Rorà durante una della sue visite pastorali trovò un altro proprietario, il conte Tommaso Derossi di Tonengo e, con il nome di Tonengo, questa vigna è segnata sulla Carta della Caccia nel 1762.
Il conte Derossi divenne controllore generale delle Regie Finanze e poi presidente della Camera dei Conti. In queste cariche lo sostituì successivamente Gioacchino Adami. Allo stesso modo sarà l'Adami a subentrare nella vigna del Tonengo.
La famiglia Adami nel '700 era una delle più note in Torino, ricoprì incarichi pubblici importanti come la presidenza del Senato del Piemonte tra il 1796 e il 1799 e alcuni membri della famiglia furono medici personali dei re Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III.
Nel 1805 la proprietà passò alla famiglia Monticelli, a cui seguirono i baroni Brunati e nel 1859 il conte Teonesto Salino, che viene ricordato nel nome della strada che termina presso la sua villa.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA SALINO, GIÀ VIGNA COPPA
Strada Consortile del Salino 71
Villa.
Edificio di valore ambientale e documentario.
La Carta topografica della Caccia evidenzia un edificio con impianto a blocco compatto su «artefatto piano». Tale situazione è confermata dalla mappa napoleonica dove si possono leggere le dimensioni del giardino e l'antico accesso dalla zona a valle delle ville Tournon. Il Grossi la cita come «il Coppa villa e vigna [... ] di Don Gioachino Maria Adami [...] con un casino ben inteso con un magnifico salone dipinto». Nella Rabbini risulta l'aggiunta di un corpo rustico perpendicolare al preesistente e si legge la cappella collegata mediante una manica all'edificio civile. Nel rilevamento del 1940 la cappella risulta isolata e con ogni probabilità viene ristrutturato anche il civile.
Carta topografca della Caccia [1762]; A. GROSSI, 179, pp. 63-64: PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXXIII, E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 561-563.
Tavola: 66