Villa Daviso di Charvensod, già Vigna Gat
Fra i proprietari nel corso del '900 vi fu il generale Arena medico del duca di Genova e marito di Angiolina Badoglio, figlia di Pietro Badoglio, che in questa vigna ricevettero la visita della regina Margherita.
L'architetto Grossi indica come proprietario della vigna, allora detta “Nuitz”, Vittorio Amedeo Nuitz, aiutante di camera di S.M. Vittorio Amedeo III e prima ancora del principe di Piemonte, il futuro Carlo Emanuele IV.
La famiglia Nuitz, proprietaria della vigna dal 1777 al 1875, era originaria del Brabante e aveva coperto diversi incarichi presso la Real Casa. Dal 1875 la vigna passò ad alcune famiglie note della borghesia torinese: Pansa, Siccardi, Badoglio, Arena, Guinzio e dal 1952 ai Daviso di Charvensod.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA DAVISO DI CHARVENSOD, GIÀ VIGNA GAT
Strada del Mainero 2, Strada S. Vincenzo
Vigna.
L'edificio di valore ambientale concorre per forma e qualità del sito alla definizione dell'alta Val Salice all'incrocio del Mainero.
La vigna è già citata nella Carta topografica della Caccia come «V. Gatti». Il Grossi la ricorda come «Vigna Nuitz sita lungo la strada di Dora Grossa nella valle di Salice [...] evvi una palazzina stata rimodernata da poco tempo». I Nuitz l'acquistano nel 1777 dagli eredi di Marco Antonio Musso e l'abitarono fino al 1875. Passò quindi a vari proprietari e nel 1954 ai Daviso di Charvensod. L'edificio, di antico impianto lineare (XVII sec.), nella mappa napoleonica è rappresentato con l'aggregazione di una costruzione a Ovest.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 123; PLAN GEOMÉTRIQUE […], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVIII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 443-444.
Tavola: 60