Scheda: Luogo - Tipo: Edifici

Villaggio rurale, 18° quartiere IACP, vie Ancina, Cravero, Pergolesi, Bologna e Gottardo

Dopo le modifiche apportate negli anni Cinquanta al progetto per il villaggio voluto dall’Istituto per le case popolari a ridosso della seconda guerra mondiale, le cinque casette realizzate furono progressivamente demolite: due furono sostituite nel 1965 da uno stabile a sette piani fuori terra affacciato su via Bologna, mentre le altre lasciarono posto nel 1981 a tre edifici a tre piani fuori terra costruiti lungo la via centrale interna al complesso.


VIA GOTTARDO 275

Costruzione: 1946

Ampliamento: 1956

Ampliamento: 1965

Ampliamento: 1981

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Categorie

  • abitazione | edilizia popolare

Il villaggio rurale al Regio Parco fu promosso dall’Istituto per le case popolari sul principio degli anni Quaranta, probabilmente in seguito alla riuscita prova dell’insediamento per lavoratori agricoli inaugurato poco tempo prima nella borgata di Testona. Non attuato a causa della guerra, il progetto fu ripreso nel 1946 con l’intenzione di realizzare nove casette, occupando un lotto a ventaglio, concesso gratuitamente dal Comune, delimitato dalle vie Ancina, Cravero, Pergolesi, Bologna e Gottardo. Analogamente alla tipologia adottata a Testona, gli edifici tendevano a riprodurre in piccola scala il modello dei casali di campagna, tanto da essere caratterizzati da un porticato scandito da arcate di ispirazione razionalista, deputato tuttavia ad assolvere semplicemente una funzione di coerenza stilistica rimanendo di fatto compresso sulla facciata. All’interno le costruzioni furono articolate in quattro alloggi, ognuno dei quali dotato di cucina, due camere, servizi e orto. In seguito alla cessione di parte del terreno alla gestione INA-casa, il progetto fu però ridimensionato, cosicché accanto alle sole cinque casette eseguite sorsero nel 1956 dieci fabbricati a tre piani fuori terra, mentre all’ingresso dell’insediamento fu sistemata l’area per il mercato rionale. Tramontata definitivamente la nostalgia ruralista enfatizzata dal fascismo, sotto la pressione dell’impellente necessità di abitazioni innescata dal boom economico, le casette furono poi demolite, permettendo all’Istituto per le case popolari di ricavare spazi per l’impianto di edifici più ampi.

Note

Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
QUARTIERE 18° « VILLAGGIO RURALE»
Via Gottardo 275

Complesso di edilizia popolare.
Segnalazione di piccolo nucleo di edifici civili a tipologia isolata, con relativa area di pertinenza, di interesse documentario; tipico esempio di « villaggio rurale .. IACP.
Su progetto degli anni Trenta, edificazione di complesso pianificato a piccole case per conto dello IACP di Torino; prime dieci costruzioni nel 1946, primo ampliamento nel 1950, costruzione degli edifici di ingresso nel 1954, secondo ampliamento nel 1956.

AECT, Progetti Edilizi, ff. 30/1946, 124/1950, 534/1950, 7/1954, 290/1956, 382/1956, 83/1960; IACP, 1967; Id., 1972.
Tavola: 27/28

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