Scheda: Soggetto - Tipo: Ente

Istituto autonomo per le case popolari (IACP)

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Sorto al fine di arginare nel primo decennio del Novecento il disagio provocato dalla carenza di abitazioni, l’ente si afferma nel periodo fra le due guerre mondiali quale centro di coordinamento per le politiche della casa, ruolo rinnovato attraverso la riorganizzazione nel 1993 in Agenzia territoriale per la casa della provincia di Torino (ATC).


Fondazione: 1907

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Categorie

  • edilizia popolare

A promuovere la costituzione dell’Istituto per le case popolari è, nel primo decennio del Novecento, l’amministrazione civica guidata dal sindaco Secondo Frola (1850-1929), intenzionata ad arginare il disagio causato dalla carenza di abitazioni. Sull’esempio degli organismi introdotti dalla legge sulle case popolari del 1903, gli studi appositamente promossi approdano alla fondazione di un simile istituto, eretto in ente morale con r.d. 8 dicembre 1907, n. 516, grazie anche al coinvolgimento della Cassa di Risparmio e dell’Istituto delle Opere pie di San Paolo che non esitano, proprio come il Comune, ad elargire un milione di lire a fondo perduto. Nel giro di 5 anni, tra 1907 e 1912, sono così realizzati otto insediamenti per un totale di circa 4.500 camere, cui si aggiungono altri tre gruppi nel primo dopoguerra, quando l’opera dell’Istituto riesce a rompere la stasi edilizia alla base della grave crisi abitativa in atto. Per effetto della legge 6 giugno 1935, n. 1129, l’Istituto, che sino ad allora aveva operato nel contesto cittadino, è tramutato in ente con competenze provinciali, diventando promotore in periodo fascista di un’intensa attività edilizia. L’Istituto si afferma quale centro di coordinamento delle politiche per la casa, ruolo che si rivelerà cruciale nel difficile frangente della ricostruzione, con l’avvio di grandi cantieri come ad esempio quelli al Regio Parco, Lucento, Mirafiori, Vallette e Falchera. Pur impegnato nell’edificazione di numerosi caseggiati, l’ente è anche stazione appaltante per INA-casa e Gescal, nonché negli anni Settanta costruttore su committenza dell’industria Fiat. I problemi legati alla gestione di un ingente patrimonio contribuiscono a determinare una situazione di dissesto finanziario che rende inevitabile due fasi di commissariamento, superate in seguito alla riorganizzazione dell’ente in Agenzia territoriale per la casa della provincia di Torino ai sensi della legge regionale n. 11 del 26 aprile 1993.

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