Scheda: Luogo - Tipo: Edifici monumentali

Palazzo degli Istituti Anatomici

Il meglio conservato degli edifici che costituivano la «Città della scienza» del Valentino, che furono sede di un centro di ricerca scientifica di livello internazionale.

 


CORSO MASSIMO D'AZEGLIO 52

Costruzione: 1890

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  • mostra contemporanea

Il palazzo degli studi anatomici è il meglio conservato di un nucleo di diversi edifici, costruiti sul finire dell’Ottocento, che costituivano la «Città della scienza». Le strutture, caratterizzate da una veste neorinascimentale di severo decoro, vennero costruite in una zona allora periferica della città, non lontano dal castello del Valentino.

Il palazzo degli studi anatomici ospitava gli istituti, i laboratori e le aule di lezione delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Chimica e Scienze. La costruzione della «Città della scienza» ebbe grande importanza per lo sviluppo culturale, scientifico ed economico di Torino. Elaborato a partire dalla seconda metà degli anni Settanta dell’Ottocento in un clima politico di profonda attenzione per la scienza e la tecnica, il progetto prevedeva l’impegno di comune, provincia e governo centrale per finanziare un consorzio universitario e rinnovare le strutture e le dotazioni delle facoltà scientifiche. Il risultato del progetto fu la creazione di un centro di ricerca scientifica di levatura internazionale, che divenne simbolo della Torino positivista.

Durante la Resistenza, l'Istituto anatomico fu uno dei centri clandestini del Partito d'Azione, animato da un allievo di Giuseppe Levi (1872-1965), Rodolfo Amprino (1912-2007), che in seguito divenne docente di Anatomia all'Università di Bari.

Il palazzo, oltre a essere sede universitaria, ospita il Museo di Anatomia umana "Luigi Rolando", il Museo di Antropologia criminale "Cesare Lombroso" e il Museo della Frutta "Francesco Garnier Valletti".

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