Villa Condio, già Vigna Mosso
L'architetto A. Grossi assegna la proprietà di questa vigna, conosciuta con il nome”Stura”, «al fondichiere sig. Stura che aveva negozio sotto i portici del Palazzo di Città».
Dal 1918 la proprietà passò alla famiglia Condio Cattaneo, con il cui nome è conosciuta la villa attualmente.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA CONDIO, GIÀ VIGNA MOSSO
Viale Seneca 32
Vigna.
L'edificio di valore ambientale concorre alla definizione della conca sommitale del poggio della «3 Gennaio».
La Carta topografica della Caccia riporta un impianto costituito da rustico a corpo lineare disposto a sud rispetto al civile, quest'ultimo è assiato sulle direttrici Est-Ovest con giardino verso la città e ha planimetria a blocco. Nel 1777 monsignor Rorà visita la vigna di proprietà del fondichiere Gaetano Stura, poi segnalato dal Grossi. La mappa Rabbini segnala l'ingrandimento del civile. La Cappella, rilevata dal Rabbini assiata sull'antico viale, è stata demolita.
Carta topografica della Caccia [1762]; A. GROSSI, 1791, p. 163; PLAN GEOMÉTRIQUE [...], 1805; [Catasto RABBINI], 1866, fol. XXVII; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 484-485.
Tavola: 59