Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Davide Calandra (Torino 1856 - 1915)

Davide Calandra, scultore, acquista grande fama con il  Monumento al Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta (1902).


Nascita: 21 Ottobre 1856
Torino

Morte: 08 Settembre 1915
Torino

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  • artista | scultore

Davide Calandra nasce a Torino il 21 ottobre 1856. Abbandona gli studi classici per frequentare L'Accademia Albertina di Torino, dove è allievo prima di Enrico Gamba e poi di Odoardo Tabacchi.
Seguì da prima gli studi classici per poi indirizzarsi al mondo dell’arte.
Si arruola volontario nel Reggimento Savoia Cavalleria e diviene sottotenente del Reggimento Genova Cavalleria.
Insieme al padre Claudio e al fratello Edoardo, noto scrittore, si occupa, nel 1878, dello scavo e della pubblicazione dei reperti archeologici della necropoli Longobarda di Testona (Moncalieri).
Nel 1881 soggiorna a Parigi con il fratello Edoardo. Membro della Giunta Superiore delle Belle Arti in Roma dal 1893 al 1912, anno in cui viene nominato presidente della Società Promotrice di Archeologia e Belle Arti. 
Autore del "Monumento a Giuseppe Garibaldi" a Parma (1893), acquista grande fama con il "Monumento al Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta" a Torino (1902). Si cita anche il "Monumento a Giuseppe Zanardelli" a Brescia (1909), il "Monumento a Umberto I" a Roma (inaugurato postumo nel 1926 e terminato da Edoardo Rubino), il "Monumento al Generale Mitre a Buenos Aires" (realizzato con Edoardo Rubino e inaugurato postumo nel 1927). Per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma realizza uno dei gruppi colossali e per la Camera dei Deputati il rilievo con la "Glorificazione di Casa Savoia" (1911). Nel 1926 esegue il monumento ai Caduti di Ivrea. Espone frequentemente alla Promotrice delle Belle Arti di Torino (dal 1879). Espone a Londra nel 1888 e nel 1904, a Palermo nel 1891. Autore di opere di genere, busti e ritratti, nel 1903 presenta a Venezia "Il conquistatore, esposto anche a San Francisco nel 1915, e conservato in Galleria d'Arte Moderna di Torino. A Savigliano la Gipsoteca conserva gran parte della sua produzione.
Muore a Torino l’8 settembre 1915. (1)

Note

1) si veda: Panzetta, Alfonso, Atlante regionale degli scultori italiani dal neoclassicismo al primo Novecento. Il Piemonte: da Amedeo Lavy a Medardo Rosso, Adarte, Torino 2008, p. 73

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