Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Vincenzo Lancia (1881-1937)

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Corridore automobilista e industriale. Esordì nelle corse giovanissimo e nel 1902 stabilì il record nella "Susa-Moncenisio" su una Fiat 24 cavalli e lo migliorò due anni dopo. Nel 1906 fondò a Torino la fabbrica di automobili "Lancia & C. s.p.a.".


Nascita: 1881

Morte: 1937

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Categorie

  • industriale | imprenditore

Cronologia

1898 lavora presso la ditta Ceirano;

1899 entra in Fiat come capo del collaudo;

1906 fonda la casa automobilistica Lancia;

1920 è nominato cavaliere del lavoro;

1922 sposa Adele Miglietti;

1937 muore nella sua abitazione di via Beaumont 5/7

 

Vincenzo Lancia nasce a Fobello, in Valsesia, nel 1881, in una famiglia benestante. Il padre Giuseppe è un imprenditore che ha fatto fortuna in Argentina e a Torino si dedica alla produzione dei cibi in scatola. Non particolarmente incline agli studi, Vincenzo si appassiona fin da giovane ai motori. A 17 anni viene assunto da Giovanni Ceriano che, proprio dal padre di Vincenzo, ha affittato alcuni locali nello stabile di corso Vittorio Emanuele 9 per produrre le prime vetture Welleyes. Nel 1899, con la cessione dell’officina Ceirano alla Fiat, anche Lancia entra a far parte della nuova azienda. Con l’incarico di capo del collaudo partecipa a numerose gare automobilistiche, affermandosi come uno dei piloti più esperti e abili del tempo. Nel 1906 decide di dar vita a un’azienda propria e costituisce, insieme al collega e amico Claudio Fogolin, la Lancia. L’azienda avrà sede in uno stabile di via Ormea 89/91 fino al 1911, quando sarà trasferita in via Monginevro, nel cuore di Borgo San Paolo. Le vetture prodotte qui, a iniziare dalla Lambda per finire con l’Aprilia, fanno parte della storia dell’automobile, caratterizzando il marchio per lo stile e le soluzioni tecniche d’avanguardia. Nominato cavaliere del lavoro nel 1920, Lancia si sposa nel 1922 con Adele Miglietti, sua segretaria, da cui avrà tre figli. Alla sua morte, avvenuta il 15 febbraio 1937, la direzione dell’azienda passa alla moglie e successivamente al figlio Gianni, fino alla cessione nel 1956 a Carlo Pesenti.

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Ente Responsabile

  • ISMEL