Villa Poletti, già Vigna Feraud, il Pavarino
Elisa Gribaudi Rossi considera Villa Poletti l'esempio più significativo di vigna collinare settecentesca di tutto il territorio di Torino.
Così descrive il Grossi questo edificio «Il Giusto vigna del si. Ferrero Maestro di Cappella [...] con fabbrica moderna», si tratta probabilmente di Giuseppe Ferrero, maestro di Cappella che, nella seconda metà del'700, godeva di grande reputazione per le sue composizioni musicali di carattere religioso.
Fu probabilmente uno degli ultimi esempi del barocco piemontese poiché nel 1791 l'architetto AmedeoGrossi lo definiva “fabbrica moderna”: non più decori in stucco e a sbalzo, ma solo pareti affrescate con decori bianchi su sfondo giallo ocra e un'armonia architettonica nella posizione delle porte, delle finestre e degli abbaini.
La vigna è segnata ancora come “Ferme Ferrero” sulla carta napoleonica; nella proprietà seguirono i Pavarino e i Poletti.
Note
Da Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984:
VILLA POLETTI, GIÀ VIGNA FERAUD, IL PAVARINO
Strada Vicinale del Pavarino 44
Vigna.
Segnalazione di edificio con elementi di significato culturale e documentario. La facciata a Sud e I'«artefatto piano» concorrono alla definizione dell'ambiente del versante solivo di Reaglie.
Il Grossi descrive la «vigna del sig. Giuseppe Ferrero [...] con fabbrica Moderna». Nel 1784 essa era di proprietà del canonico Nicola Antonio Feraud, passò quindi al maestro di cappella Ferrero. La vigna» conserva l'impianto della fine del Settecento fatta eccezione per l'aggiunta di un corpo di fabbrica ad Est e una lieve rifunzionalizzazione interna.
A. GROSSI, 1791, pp. 91-92; PLAN GEOMÉTRIQUE […]. 1805; [Catasto RABBINI], 1866. fol. XXIV; E. GRIBAUDI ROSSI, 1975, pp. 194-197.
Tavola: 52