Scheda: Tema - Tipo: Cultura e istruzione

Accademia delle Scienze

Nel 1783 Vittorio Amedeo III istituì l’Accademia delle Scienze, una sorta di consiglio scientifico per la modernizzazione dello Stato, composto da giovani studiosi, aperti alla cultura internazionale.


Inizio: 1783
data di fondazione

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  • sala 1780

La Reale Accademia delle Scienze fu fondata nel 1783 da Vittorio Amedeo III, che riconobbe ufficialmente la Privata società di giovani intellettuali costituita nel 1757 da Luigi de La Grange, Giovanni Cigna e Giuseppe Angelo Saluzzo di Monesiglio, nella casa del quale di tenevano le riunioni. Alla Privata società appartenevano personalità della cultura piemontese-savoiarda e dell’Illuminismo francese come d’Alembert e Condorcet, al contempo pareva essere l’espressione pubblica di una loggia massonica.

Il sovrano volle trasformare questo gruppo di innovatori, interessati a studi d’avanguardia sulle scienze, in un organismo che lo consigliasse ed affiancasse nel suo intento di modernizzare il regno e di aprirlo ai contatti internazionali. Assegnò loro, come sede, l’ex collegio dei Nobili, che  oggi ospita anche il Museo Egizio. Il palazzo era vuoto da dieci anni, in seguito alla soppressione dei Gesuiti che gestivano il collegio, fu completamente rinnovato, in particolare l’ex teatro divenne la sala delle riunioni, detta Sala dei Mappamondi, e fu decorata con i simboli delle moderne scienze.

L’Accademia allargava dunque la rete dei rapporti con studiosi stranieri, pubblicava contributi scientifici nei suoi «Mémoires», promuoveva ricerche sul campo, come quella sulle miniere piemontesi, di grande rilievo economico, di Nicolis di Robilant.

Il motto che ne manifestava gli scopi divenne: «Veritas et utilitas».

Solo nel 1800 anche gli umanisti sarebbero entrati in Accademia che da aquel momento fu divisa  in due «classi»: Scienze fisiche, matematiche e naturali e Scienze morali, storiche e filologiche.

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