Scheda: Soggetto - Tipo: Persona

Felice Benedetto Festa

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Nel 1806 ebbe negozio di musica. Nel novembre 1817 aprì a Torino il primo stabilimento litografico al 9 di via Bogino, a cui il re Vittorio Emanuele I accordò il privilegio per dieci anni con patenti del 2 maggio 1820.


Nascita: 1774

Morte: 1828

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  • incisore

Nel 1806 ebbe negozio di musica nella "section et rue Mont-Viso, canton XII, porte1000" ("Courrier de Turin" del 10 dicembre 1806). Il 30 luglio 1816 annunziò sulla "Gazzetta Piemontese", "la ragion di negozio Felice Festa, Nadalini e Reycend ha stabilito in questa capitale una fabbrica di cera di Spagna (ceralacca) con deposito presso i librai Reycend". Nel novembre 1817 aprì a Torino il primo stabilimento litografico al n. 9 di via Bogino, a cui il re Vittorio Emanuele I accordò il privilegio per dieci anni con patenti del 2 maggio 1820. Tale privilegio fu poi prorogato fino al 2 maggio 1840 con patenti del 14 dicembre 1824.

Nella sua produzione si ricordano in particolare Viaggio romantico-pittorico delle provincie occidentali dell'antica e moderna Italia dell'avvocato Modesto Paroletti Opera corredata di vedute prospettiche, disegni geometrici ed altre stampe originali Da distribuirsi per Associazione in dodici dispense (1822), e Vite e ritratti di sessanta piemontesi illustri. Opera dell'avvocato Modesto Paroletti (1824).

 

Felice Festa, litografo e scultore?

"Pochi giorni prima che l'Italia entrasse malauguratamente nel secondo conflitto mondiale, visitando la Galleria di Arte Moderna del Museo Civico di Torino ci soffermammo con particolare attenzione sulle opere dello scultore torinese Felice Festa, nato nel 1774, morto nel 1828, rappresentato con tre capi d'opera costituiti dai busti dei Marchesi Tapparelli d'Azeglio, Massimo d'Azeglio e Cesare d'Azeglio. La non comune identità di nomi, date di nascita e di morte, le persone scolpite familiari all'introduttore della litografia torinese, ci colpirono fortemente, benché apparisse assurdo il pensiero che il Nostro potesse essere anche autore di tali opere. Le leggende tramandateci da vecchi litografi ci narravano di un Festa amatore di tutte le arti, musicista, stenografo e letterato, ce n'era abbastanza per giustificare serie ricerche. Consultato il catalogo della Galleria, apprendemmo che alcune note biografiche dello scultore Festa, si potevano rintracciare nell'opera edita a Roma nel 1823, Missirini, M. Memorie per servire alla storia della romana Accademia di San Luca, ma per quante ricerche facessimo tale opera non la trovammo, neppure nelle massime biblioteche cittadine ... Quando sulle bancarelle dei librai ambulanti o nelle vetrine delle librerie antiquarie scorgiamo stampe litografiche riproducenti gli antichi castelli feudali del Piemonte o le riproduzioni dei quadri esistenti nella Galleria Sabauda, il nostro pensiero incorre al Festa, che per primo si accinse a tale lavoro, proseguito poi dal figlio Demetrio e dal Doyen".

Chiappino, Luigi, Felice Festa pioniere della litografia, in «Torino. Rivista mensile municipale», A. XXV, n. 10, ottobre, 1949, Torino, p. 22

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  • Archivio Storico della Città di Torino