Scheda: Tema - Tipo: Architettura e urbanistica

Rifugi antiaerei

Quasi tutti i ricoveri pubblici di protezione antiaerea (PPA) vengono costruiti in città tra il 1942 e il 1944 con tecniche antibomba e anticrollo.


Periodo di riferimento: 1942 - 1944
realizzazione

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Dall’inizio della guerra, per oltre un anno, si continuano a scavare in città migliaia di metri lineari di trincee di protezione antiaerea che, solo dal dicembre 1941, cominciano a essere rimosse perché inefficaci. Nella prima fase della guerra al suono dell’allarme aereo la maggior parte dei torinesi corre in cantina. A un sistema di ricoveri privati di fortuna antischeggia e anticrollo si affianca, infatti, un numero limitato di rifugi pubblici, che dal novembre 1942, con la seconda fase dei bombardamenti, si rivela totalmente inadeguato a reggere l’urto delle bombe dirompenti e di grosso calibro. Così, la divisione Lavori Pubblici della Città di Torino avvia la costruzione di ricoveri pubblici in varie parti della città. Un elenco dei rifugi redatto dalla Città nel 1943, oggi depositato presso l’Archivio Storico, ne conta 45. Si realizza un ricovero PPA tra i più grandi di Torino, quello di piazza Risorgimento, e, nella zona collinare, sono costruiti i rifugi sotto la collina del parco “G. Leopardi” e sotto il Monte dei Cappuccini. Nella zona della Cittadella viene sfruttata la presenza della rete di gallerie settecentesche di contromina, mentre i Gruppi Rionali Fascisti, capillarmente distribuiti sul territorio, sono talvolta dotati di ricovero. Nel dicembre del 1944, i rifugi pubblici di Torino sono 137, possono accogliere 46.402 persone; i rifugi “casalinghi”, indicati con una “R” bianca vicino al portone, vengono divisi in due categorie: 955 quelli normali, per 41.222 persone, e 15.076 quelli di circostanza, vere e proprie trappole. La capienze della totalità dei rifugi consente di proteggere solo il 15% della popolazione e alla fine della guerra alcuni ricoveri sono ancora in costruzione.

Costruzione dei ricoveri

Il manuale della Città di Torino di Norme tecniche costruttive per la protezione antiaerea, dedica un capitolo alla costruzione dei rifugi. Qui si specifica come in ogni nuovo edificio si dovesse prevedere un ricovero (1) capace di contenere almeno la metà degli abitanti dell'edificio. I rifugi dovevano servire proteggere la popolazione dalle bombe, dalle sostanze tossiche e dai moti d'aria derivanti dagli scoppi. Quanto alla capacità dei ricoveri si indicava in 30 il numero massimo di persone che ptevano essere accolte. I ricoveri dovevano essere ricavati nei sotterranei in vicinanza delle scale dell'edificio.

Il testo proseguiva fornendo indicazioni circa i ricoveri collettivi, quelli, cioè, per le persone in servizio in uffici e fabbriche. Venivano altresì fornite indicazioni circa le coperture dei ricoveri, loro dimensione e materiali utilizzabili. Gli ingressi dovevano esere due, di cui uno su strada o su ampio cortile aperto. La ventilazione doveva essere garantita in misura di un metro cubo per persona per ogni ora di presenza nel ricovero (2). L'illuminazione doveva essere assicurata da luce elettrica o con mezzi di circostanza come lampade e accumulatori. I ricoveri, come da prescirzioni, dovevano essere forniti di latrine, acqua, canne di ventilazione.

 

Note

1. Come da decreto legge del 1936. Quartara, Nicolò, L'offesa aerea e la protezione antiaerea, Opera nazionale Dopolavoro. Dopolavoro provinciale di Torino, Torino 1939, p. 43.

2. I ricoveri si distinguevano, a seconda del sistema adottato per la respirazione, in quattro categorie: ermetici, filtranti, a rigenerazione e misti. Quartara, Nicolò, L'offesa aerea e la protezione antiaerea, Opera nazionale Dopolavoro. Dopolavoro provinciale di Torino, Torino 1939, p. 44.

Bibliografia

Fonti Archivistiche

  • Archivio di Stato di Torino (ASTo), Eventi Bellici-Cat. Protezione civile.
  • Istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (ISTORETO), Giorgio Pastero, Laura Mazzariol, Silvia Perona, Ricoveri pubblici di protezione Anti Arerea, (censimento), Torino aprile 2001.
  • ASCT, Protezione Antiaerea Miscellanea Sicurezza Pubblica 48/2
  • Archivio Storico della Città di Torino (ASCT), Affari Lavori Pubblici, Settore ponti, canali e fognature, Elenco dei Ricoveri di P.A.A. Eseguiti dalla DIVne. IIa . ora proprietà della divisione IV a., cart-17-30.
  • ASTEC , Associazione per la storia del territorio nell'età contemporanea

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Ente Responsabile

  • CeSRAMP - Centro Studi e Ricerche storiche sull’Architettura Militare in Piemonte
  • Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà