Nel maggio 1855 il consigliere comunale Giuseppe Pomba, già tipografo ed editore di successo, propose al sindaco Giovanni Notta e al Consiglio l’istituzione di una biblioteca realmente pubblica, in quanto finanziata dalla collettività, aperta a tutti i cittadini e dotata di un patrimonio documentario di utilità pratica e attento alla contemporaneità. Pomba dovette ispirarsi all’esperienza in atto nel Regno Unito, dove in seguito all’approvazione del Public Libraries Act (1850 e 1855) le comunità avevano la possibilità di dotarsi di biblioteche pubbliche e gratuite.

Ebbe così inizio un lungo dibattito, che toccò soprattutto i temi dell’opportunità economica (il bilancio della Città era in pesante deficit) e delle finalità dell’istituenda biblioteca. Durante i mandati dei sindaci Augusto Nomis di Cossilla, Emanuele Luserna di Rorà e Filippo Galvagno, furono nominate tre differenti commissioni con l’incarico di valutare la proposta, individuare la sede e costituire il fondo librario. Pietro Baricco, Alessandro Sella, Quintino Sella e Riccardo Sineo furono coloro che ostacolarono, in diversa misura e con differenti motivazioni, il buon esito della pratica.
Nonostante le numerose difficoltà, nella seduta del 7 gennaio 1866 fu deliberata l’istituzione della Biblioteca civica. Per la scelta e l’allestimento dei locali furono ancora necessari tre anni: finalmente, il 22 febbraio 1869, l’inaugurazione ebbe luogo al primo piano di Palazzo di Città.