

proclami, stampe e scritti senza averne richiesto la pre–
ventiva licenza.
Op.,
5-8;
M ill., 12-8.
- Dopo duri scontri, l'esercito è costretto a ritirarsi
su i bastioni a Milano. Alla se ra, in palazzo Greppi,
Carlo Alberto consulta un consiglio di guerra, e delibera
di inviare parlamentari al maresciallo Radetzki per una
sospensione delle ostilità.
- La tregua è firmata alle ore 4: le truppe sarde deb–
bono ritirarsi immediatamente al di là del Ticino, nel
vecchio confine, e sono liberi i lombardi di seguirle. La
notizia provoca una violenta dimostrazione dei milanesi
co ntro Ca rlo Alberto, assedi ato in palazzo Greppi.
Liberato da un reparto di bersaglieri, il sovrano lascia la
città nella notte.
- Si costituisce a Torino, per la tutela dell'ordine,
una commissione straordinaria di sicurezza pubblica.
6 - Il luogotenente generale del re assume il coman–
do delle truppe stanziate al di qua del Ticino e alla
destra del Po.
M.iIl. , 12-8.
- La marchesa G iulia di Barolo dona all'esercito due
casse di filacce e 50 camicie di tela finissima.
Op.,
7-8.
7 - I prigionieri austriaci, chiusi nella cittadella di
Torino, sono trasferiti a Nizza, sotto scorta della milizia
nazionale.
Ris.,
7-8.
- Continuano gli arrivi dei profughi della Lombardia
e dei Ducati: sono famiglie «che preferiscono l'amarezza
dell'esilio alla dimora in paese contaminato dalla presen–
za del tedesco».
Ris.,
7-8.
9 - A Milano il capo di Stato maggiore austriaco e il
generale sardo Carlo Canera di Salasco firmano ufficial–
mente l'armistizio, per sei settimane, prorogabile. Esso
sancisce: la linea di demarcazione tra i due eserciti coin–
cidente con i vecchi confini; l'immediata restituzione dei
forti di Peschiera, Osoppo, Rocca d'Anfo; l'evacuazio–
ne dei piemontesi dai ducati di Parma e Piacenza e di
Modena, e dalla terraferma veneziana.
- Le strade della capitale, delle città e delle campa–
gne pullulano di sbandati dell'esercito che spontanea–
mente se ne tornano a casa, «affranti dalla fatica, laceri
nei vestiti e nella calzatura, alcuni coll'armi e altri
senza». Il ministero di Guerra ha impartito disposizioni
alle autorità militari e civili affinché gli sbandati siano, a
seconda dei casi, ricoverati in ospedale, o restituiti ai
loro corpi, o inviati ai depositi di Alessandria e di Casale.
Ris.,
9-8;
Op., 10-8.
lO
-
Il ministero di Guerra osserva che troppo spes–
so i privati, mossi da pietà e affetto verso i soldati com–
battenti , offrono a qualche militare isolato dei doni
«come se il governo non prowedesse sufficientemente
ai loro bisogni», e pertanto awerte che quando ciascun
soldato si presenta all'autorità costituita «gli sono som–
ministrati tutti i necessari mezzi di sussistenza».
G.P., 1O-8.
U -
Dimissioni del ministero Casati, che invia al re
una lunga memoria critica sulla condotta della guerra.
14
-
Partono da Torino l'ambasciatore d'Inghilterra e
l'incaricato d'affari di Francia a Torino, Abercromby e
Reiset, i quali, dopo avere consultato Carlo Alberto,
intendono recarsi presso il maresciallo Radetzki a Milano,
per offrire la mediazione anglo-francese. Il ministero in
carica ha ufficialmente dichiarato loro di riconoscere l'ar–
mistizio nei suoi effetti militari, ma non in quelli politici.
G.P., 16-8;
Ris., 17-8.
XXVI
- Il Vicariato della città invita a segnalare le camere
ammobiliate disponibili, da assegnare, mediante paga–
mento della pigione, agli ufficiali dell'esercito in arrivo.
G.P., 14-8.
15
-
Alle ore 8, accolta da una moltitudine plauden–
te, rientra nella capitale la terza divisione, composta
dalle brigate Savoia e Savona, con reparti di bersaglieri e
di artiglieria. La milizia nazionale, schierata in piazza
Emanuele F iliberto, rende loro gli onori militari. Il
generale Mario Broglia di Casalborgone, comandante
della divisione, considerato con il generale Bava e altri,
responsabile degli insuccessi militari,
è
accolto con «un
gelido silenzio universale». Alla sera, riuniti sotto la sua
abitazione, i dimostranti gli dedicano «una solenne sere–
nata di fischi».
G.P., 15-8
suppl.;
Op.,
15-8;
Ris.,
16-8; 16-8;
M
ilI.
,
19-8.
16
-
Per volere del ministro dell'Interno si insedia
una speciale commissione, per la raccolta di soccorsi agli
emigrati lombardi.
Op., l7-8.
17
-
Alle ore 8 si celebra nella chiesa del Monte dei
Cappuccini un ufficio funebre in suffragio dei caduti
nella guerra «dell'indipendenza italiana».
Arm.,
15-8.
- Un manifesto comunica che entro il
lO
settembre
saranno richiamate alle armi tre classi della riserva.
Ris. , 18-8.
- Da alcuni giorni è in città Anaw Burke, redattore
del «Times», «celebratissimo giornale inglese».
Ris.,
17-8.
18 - Gli allievi delle scuole comunali della città chie–
dono al Municipio di rinunciare alla consueta distribu–
zione di premi e di convertire in soccorsi alle famiglie
povere dei contingenti chiamati straordinariamente
sotto le armi le somme preventivate.
G.P., 18-8.
19
-
Si costituisce il nuovo ministero di tendenza
moderata , presieduto dal marchese Cesare Alfieri di
Sostegno, composto da Pier Dionigi Pinelli, Ettore Per–
rone di San Martino, Felice Merlo, Ottavio di Revel,
Carlo Bon Compagni , Pietro di Santa Rosa, Giuseppe
Dabormida, tutti piemontesi. Nel programma
è
dichia–
rato: l'armistizio
è
un fatto puramente militare, e le
annessioni sono un fatto compiuto; si accetta la media–
zione anglo-francese per ottenere una «pace onorevole»,
che garantisca il principio di nazionalità; in caso contra–
rio saranno riprese le ostilità.
20
-
Il Circolo Politico Nazionale tiene sedute stra–
ordinarie.
M.ill., 26-8.
21
-
Il richiamo alle armi delle ultime classi della
riserva ha tolto altre braccia al lavo ro: pertanto
è
aumentato il numero delle famiglie prive del principale
introito. Si fa appello alla beneficenza torinese perché
compia un ulteriore sacrificio.
Finor~
sono stati distri–
buiti questi soccorsi: emine 465 di farina di meliga;
125.753 razioni di pane di 15 oncie caduna; lire 3.200 in
denaro alle persone più bisognose.
Ris.,
21-8.
22
-
È
proibito esportare fieno, paglia e avena dalle
frontiere, tranne quelle della Savoia.
M.ill.,
2-9.
- Le bandiere della brigata Savoia sono decorate, in
una cerimonia in Campo di Marte, della medaglia d'oro.
M ilI.
,
26-8.