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14

-

Giungono a Torino i deputati di Venezia, gui–

dati da Pietro Paleocapa, latori del voto espresso dalla

Repubblica di Venezia a favore dell'annessione della

città al regno sardo.

M.

ill.

,

22-7.

- li Padre generale dei Cappuccini, fratel Venanzio

da Torino, protesta pubblicamente contro l'operato del

cappuccino padre Angelo da Torino, il quale ha inoltra–

to al Parlamento una petizione che richiede l'abolizione

di tutti gli ordini religiosi e specialmente quello dei Cap–

puccini.

Arm.,

28-7.

- li canonico della collegiata della SS. Trinità, mon–

signor Renaldi, è nominato vescovo della diocesi di

Pinerolo.

Arm.,

14-7.

18

-

Le truppe sarde conquistano Governolo, presi–

diato da una guarnigione austriaca.

- Inizia le pubblicazioni «li Conciliatore torinese»,

bisettimanale poi trisettimanale; è un foglio «religioso»

redatto da ecclesiastici, nell'orbita giobertiana fino all'i–

nizio del 1849.

Arm.,

18-7.

21

- li giornale «L'Opinione» apre una sottoscrizio–

ne per raccogliere oblazioni in denaro o in telerie per

rifornire di camicie e di altri capi d'abbigliamento i sol–

dati al campo.

Op.,

21-7.

23 - In piazza d'Armi, alla presenza del luogotenen–

te generale del re, si svolge la cerimonia della benedizio–

ne delle bandiere e del giuramento della milizia naziona–

le, schierata in quadrato.

Arm.,

22-7;

G.P.,

24-7; Rù., 25-7;

M.itl. , 29-7 .

25 - Dopo quattro giorni di aspri combattimenti

(22-25 luglio), l'esercito, sconfitto a Custoza da prepon–

deranti forze austriache, è costretto ad abbandonare le

posizioni conquistate nei ,Primi

m~si

della

~uerra.

Inizia

il ripiegamento verso OCCIdente, smo alla riva destra del

Mincio.

27 - Sono comunicate ufficialmente verso la mezza–

notte le notizie sulla sconfitta militare sui campi lombar–

di. Concitazione generale, vari assembramenti nelle piaz–

ze centrali folla tumultuante davanu al Palazzo Cangna–

no sede della Camera dei deputati , con richiesta di

pr~nti

provvedimenti per la continuazione della guerra.

Op.,

28-7, 29-7;

Ris., 29-7.

28 - Dal quartier generale di Bozzolo, Carlo Alberto

lancia un proclama di popoli dell'Alta Italia: avendo

~

nemico posto condizioni inaccettabili alla proposta dI

una sospensione delle ostilità, è necessario esporsi «a

qualunque estremità piuttosto che compromettere l'o–

nore e l'interesse della patria».

Op.,

31-7.

- Si presenta alla Camera dei deputati il nuovo mini–

stero, composto da Gabrio Casati presidente, Giacinto

Provana di Collegno, Giacomo Plezza, Lorenzo Pareto,

Pietro Gioia, Vincenzo Ricci, Pietro Paleocapa, Giusep–

pe Durini, Urbano Rattazzi, Guglielmo Moffa di Lisio.

Ris.,

28-7;

M.itl., 29-7.

29 - La Camera concede i pieni poteri al governo del

re. Intanto in piazza Carignano una nuova manifestazio–

ne preme per la continuazione della guerra, con invetti–

ve contro i deputati. Solo Vincenzo Gioberti riesce a

calmare gli animi.

Op.,

28-7, 29-7, 5-8.

- Le truppe sarde si ritirano a Cremona,

gli

austriaci

varcano l'Oglio.

AGOSTO

l - Le truppe sarde abbandonano le posizioni della

riva destra dell'Adda, che sono subito occupate dagli

austriaci. Carlo Alberto ordina il ripiegamento su Mila–

no, nel timore di un moto milanese in difesa della città.

- Decreto che prescrive la mobilizzazione di 56 bat–

taglioni di milizia nazionale.

M.itl.,

12-8.

- Con una circolare il ministro dell'Interno, Giaco–

mo Plezza, invita i parroci a stimolare il patriottismo e

lo spirito di resistenza dei cittadini. Con un'altra circola–

re il ministro sollecita gli intendenti generali alla pronta

esecuzione del decreto di mobilizzazione della milizia

nazionale.

Op.,

3-8.

- Nel timore di un'invasione austriaca, il Governo

invia nelle province commissari straordinari per provo–

care la sollevazione in massa.

Op.,

3-8;

M.itl.,

12-8.

3 - Il grosso dell'esercito, circa 25 mila uomini ,

lasciata Lodi converge su Milano, e si attesta in semicer–

chio a sud-est della città per fronteggiare gli austriaci.

- Secondo il quotidiano «li Risorgimento», per le vie

di Torino sono frequenti risse e violenze notturne, e

rumorosi schiamazzi, che la polizia, troppo negligente,

non sa prevenire né punire. Anzi , se la milizia nazionale

arresta qualche perturbato re, la polizia si affretta a

rimetterlo in libertà.

Rù., 3-8.

- Sempre più viva la stampa clandestina, nel clima di

generale ansietà.

Ris.,

3-8.

- Nel pomeriggio Carlo Alberto riceve a Milano la

deputazione della Camera dei deputati , che gli presenta

un indirizzo esprimente ammirazione, fiducia e propo–

nimento di secondare con ogni sforzo l'azione regia.

G.P.,

5-8.

- Nella notte, chiamato dal governo, giunge l'abate

Antonio Ros!11ini, che ha un colloquio con il presidente

del Consiglio, Casati, e con Gioberti. Ripartirà il giorno

seguente per Milano per ricevere dal re direttive sulla

sua missione presso la Santa Sede.

Arm.,

5-8, 11-8.

- Sempre nel timore di un'invasione austriaca, il

giornale <<L'Opinione» pubblica alcuni cenni indicativi

sui vari modi di rendere impraticabili le strade, tratti dal

«Repertorio di agricoltura».

Op.,

4-8.

4 - Un decreto luogotenenziale vieta gli assembra–

menti dopo le ore 22 e proibisce la pubblicazione di

xxv