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- Intorno alle 21, la notizia della controrivoluzione

del

15

maggio a Napoli provoca manifestazioni popolari

contro Ferdinando

II

di Borbone: tra mille imprecazio–

ni, la bandiera borbonica con lo stemma reale

è

trasci–

nata per le vie sino al luogo destinato alla forca, e qui,

dopo una specie di giudizio popolare, arsa e disperse le

sue ceneri. Osanna invece per Carlo Alberto "re d'Ita-

li "

a .

Op.,

22-5;

RIS., 22-5.

22 - Per la prima volta una seduta del Senato

è

aper–

ta al pubblico dopo l'inaugurazione dell'8 maggio.

Op.,

24-5.

24 - Giungono a Torino, scortati da quattro carabi–

nieri e da guardie nazionali di Settimo Torinese, circa

240 prigionieri austriaci. Esemplare contegno della

popolazione, che offre loro danari e sigari: «non una

parola sfuggì che tradisse un risentimento pur troppo

giustificato dalle atrocità commesse dai loro barbari

compagnÌ».

G.P.,

24-5;

Ris.,

25-5;

Mill., 27-5.

25 - Al mattino giunge una seconda colonna di pri–

gionieri austriaci, condotta anch'essa, come la prima,

nella cittadella.

G.P.,

25-5.

- La brigata Guardie fa celebrare nella chiesa di San

Giuseppe una mess a per i commilitoni caduti sul

campo.

G.P.,

27-5;

Mi/l. , 3-6.

26 - Al mattino giunge una terza colonna di prigio–

nieri austriaci, condotti anch'essi nella cittadella.

G.P.,

26-5.

- Proteste contro la censura postale operata dalle

autorità militari sulle lettere provenienti dal campo, e

dirette all'interno. «Vorrebbe forse - scrive un giornali–

sta dell'«Opinione» - o crederebbe

il

governo impedire

con ciò che s'ignorino gli errori di certi comandanti, le

lagnanze degli uffiziali subalrerni?».

Op.,

27-5.

- Alla rappresentazione data dalla Compagnia dram–

matica regia a favore delle famiglie povere dei s?ldati

a.!

campo Ptesenzia un pubblico molto scarso, I palchI

sono deserti. Come già la sottoscrizione timida al presti–

to di 13 milioni , anche questo

è

il

segno dell'affievolirsi

della tensione a sostegno della guerra.

Op.,

27-5.

27 - Giunge un altro drappello di prigionieri austriaci.

G.P.,

27-5.

29 - La Direzione del «Risorgimento» rende noto

agli azionisti che nella sede del giornale

è

aperta !a sala

per la lettura dei giornali, che era stata promessa sm dal–

l'inizio delle pubblicazioni.

Ris.,31-5.

30 maggio - Muovendo da Valeggio e da Volta le

truppe sarde si scontrano con gli austriaci a Goito e li

sconfiggono.

- Elenco nominativo delle perdite nella battaglia di

Goito, il

30

maggio: 46 morti, 262 feriti,

55

«mancantÌ».

G.P., 10-6.

- Viene awertito il pubblico che dal

30

maggio sarà

distribuito presso la Camera dei deputati un biglietto di

ingresso obbligatorio per poter accedere alla tribuna e

alla galleria riservata.

G.P. ,

26-5.

- Si lamenta da vari giornali la sfrontatezza della

moltitudine di monelli che assordano

il

pubblico per le

vie e i portici col pretesto di vendere supplementi, bol–

lettini , lettere ecc.; sono pure stigmatizzati

il

numero

crescente di mendici e vagabondi e la vendita impunita

di immagini indecenti per le vie. «Questa non

è

liber–

tà..., è Licenza», commenta «Il Risorgimento».

RIS.,30-5.

31 - L'esercito occupa la fortezza di Peschiera.

- Perdura la pessima usanza di insozzare muri e luo–

ghi più frequentati con scritte «infamanti or questo, or

quello».

Ris.,31-5.

- Alla sera manifestazione con fiaccole e bandiere,

inni e applausi, davanti all 'albergo dove alloggia la

deputazione siciliana, composta da Paolo Amari, Giu–

seppe La Farina, Casimiro Pistacchi, Emerico Amari,

giunta a Torino per offrire l'unione della Sicilia al regno

dell'Alta Italia. I siciliani si affacciano al balcone e La

Farina ringrazia.

RIS.,

1-6 suppl;

Op.,

2-6;

Mill., 3-6.

GIUGNO

l - Verso le ore 7 salve d'artiglieria annunciano la

vittoria di Goito e la resa di Peschiera. A mezzogiorno,

alla presenza del luogotenente generale del re, di senato–

ri e deputati, e di uno stuolo di ufficiali dell 'esercito e

della milizia nazionale,

è

cantato in Duomo un solenne

Te Deum

in rendimento di grazie per i successi al

campo. Schierati in piazza Castello, rendono gli onori la

milizia nazionale e gli allievi dell'Accademia militare.

Sfilata di compagnie della milizia nazionale, con «ramo–

scelli di mirto sui meschini kepÌ» . Dai balconi e dalle

finestre sventolano Le bandiere. Alla sera vie affollatissi–

me e illuminazione generale: non solo «i giardini pubbli–

ci rivestono un'apparenza magica», ma anche «i lumici–

ni che dagli industri mezzani alle travagliate soffitte

delle case private

il

buon popolo torinese accende».

G.P.,

2-6;

Op.,

2-6;

Ris.,

2-6, 3-6;

Mill., 3-6.

- Di ritorno dalla funzione in Duomo,

il

Senato deli–

bera di inviare al campo una deputazione.

G.P.,

3-6.

2 - Il Municipio invita a un banchetto le delegazioni

della Sicilia e di Parma presenti in città. Conclude con

un discorso Brofferio, a cui risponde La Farina.

Op.,

3-6.

- Dodici battaglioni di guardia nazionale, radunati

in piazza Vittorio Emanuele, percorrono contrada di Po

e giungono in piazza Castello, dove sono passati in ras–

segna dal luogotenente generale del re.

G.P.,

3-6;

Op., 3-6.

4 - Banchetto tra i furieri della guardia nazionale e i

furieri di fanteria, artiglieria e cavalleria, per smentire le

voci di contrasti fra la guardia nazionale e l'esercito.

Op.,

5-6.

XXIII