

ancora fermezza e risolutezza nel perseguire la grande missione di strappare !'Italia settentrionale al
giogo austriaco. Si potrebbe certamente dire che questo popolo, fra quanti discendono dalla stirpe
romana, è l'unico a eguagliare la dignità, il coraggio e la dedizione dei suoi antenati.
È
stato certa–
mente temerario e incauto, ma il sommo valore militare, l'abnegazione individuale e nazionale e la
prodiga generosità nell'offrire sangue e ricchezze alla causa dei fratelli oppressi in Lombardia e in
Veneto debbono essergli riconosciuti
29 .
Nathaniel Niles restò a Torino fino al 1850 e commentò diffusamente gli eventi del–
l'estate e dell'autunno 1849. La sua fiducia in Vittorio Emanuele II e nel suo governo
era grande quanto lo era stata quella in Carlo Alberto ed egli continuò a rappresentare
Torino come un porto di stabilità nella penisola italiana, sostenendo che i Piemontesi
erano gli
Yankees
d'Italia.
Ma verso la fine dell' anno mise ripetutamente in guardia il governo statunitense
poiché riteneva che si stesse preparando un grande conflitto europeo nel quale la
Francia e la Russia avrebbero tentato di spartirsi il continente.
Traduzione dall'inglese di Stefano Benedetto
29
Ibid,
p. 99.
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